Grecia, accordo duro. La Germania distrugge l’idea della UE

ROMA – La Merkel ha avviato il dibattito al Bundestag che precede il voto sul terzo pacchetto di aiuti alla Grecia. L’accordo raggiunto “lunedì mattina è “duro soprattutto per la Grecia“”, ma 86 miliardi sono una somma considerevole “anche per tutti membri dell’Ue”.

“Si tratta – ha detto Merkel – di un gesto di solidarietà europea mai conosciuto prima”, ha continuato la cancelliera, per poi lanciare un’esortazione: “L’Europa deve avere la capacità di raggiungere un compromesso. Proviam””. Poi  Merkel ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare al suo ministro delle Finanze per il suo ruolo nelle trattative con la Grecia: “Voglio esprimere un caloroso ‘grazie’ a Wolfgang Schaeuble”. Le sue parole sono state seguite da un lungo e sonoro applauso da parte di grande parte dell’Aula del Bundestag, mentre il ministro in questione è rimasto impassibile.La leader cristiano-democratica ha poi ripetuto quanto già affermato in conferenza stampa di lunedì scorso: “I vantaggi dell’accordo superano di gran lunga gli svantaggi”. Poi ha concluso: “L’Europa e forte e robusta, la Germania è forte e robusta. Nel tempo a venire la Germania starà bene solo se anche l’Europa starà bene e quindi tutti in Europa”.

E poi: “Il risultato del referendum è stato un mucchio di rovine”, ha aggiunto la cancelliera tedesca.  Critica la reazione della sinistra tedesca: “Herr Schaeuble, mi dispiace ma lei sta distruggendo l’idea europea”,  ha detto il leader della Linke, prendendo la parola nel Bundestag e attaccando duramente il governo e il ministro delle Finanze. Un’affermazione che in qualche modo coincide con il pensiero di Susanna Camusso: “Credo che Tsipras sia in grande parte una vittima dell’assenza di un’idea di Europa e dell’assenza di una sinistra europea. Tsipras si è trovato nelle condizioni che un paese, che in verità è piccolo rispetto al bilancio europeo, se non trova sponde politiche di altri che fanno proposte, non può che provare a salvare il salvabile, cioè salvare il mantenimento della Grecia in Europa”.

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