Macedonia, scontri alla frontiera tra polizia e immigrati

ROMA –  Sarebbero almeno otto le persone rimaste ferite questa mattina durante gli scontri che si sono verificati tra la polizia macedone ed i migranti che cercavano di attraversare il confine dalla Grecia.

La polizia macedone ha infatti lanciato gas lacrimogeno e sparato granate per disperdere le migliaia di immigrati.  In nottata la Macedonia aveva già rafforzato la presenza di polizia al confine con la Grecia. La zona di frontiera nei pressi della città di Gevgelija, che negli ultimi giorni è stata usata dai migranti provenienti dalla Grecia per entrare illegalmente in Macedonia, è stata bloccata dalla polizia. Ieri circa 1.500 persone, tra cui donne e bambini, sono rimasti intrappolati, in una specie di terra di nessuno, dalla forze speciali della polizia. E sempre ieri il governo di Skopje ha dichiarato lo  stato d’emergenza e annunciato lo schieramento dell’esercito nell’area, per aiutare le autorità locali a gestire la “crisi”. Oltre 3mila sono le  persone  che hanno trascorso la notte lungo il confine sud del Paese, mentre un gruppo di circa 250 rifugiati, tra cui donne e bambini, è comunque riuscito ad attraversare la frontiera e si trova alla stazione ferroviaria di Gevgelija, dopo un marcia notturna nei boschi. Anche in stazione, dove i migranti sono arrivati a migliaia negli ultimi giorni, è stata rafforzata la presenza della polizia. Gli immigrati sarebbero per lo più siriani fuggiti dalla guerra (ma anche iracheni e afghani) che cercano di raggiungere in ogni modo l’Europa del Nord attraverso i Balcani.

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