Turchia. Esplosioni ad Ankara. 86 morti e 186 feriti

Il premier turco Ahmet Davutoglu: “Ci sono indizi seri che l’attacco sia stato compiuto da 2 kamikaze”. Tre giorni di lutto nazionale

ANKARA – Due esplosioni a Ankara, capitale della Turchia, avrebbero provocato morti e feriti. Stando a quanto riferito dal  ministro della Sanità Mehmet Muezzinoglu., l’ultimo bilancio è di 86 vittime, 24 di queste ecedute in ospedale per le ferite riportate e 186 feriti. Ormai è certo che si sia trattato di un vero e proprio attacco terroristico. Ma la matrice dell’attentato resta incerta.

La duplice esplosione, di cui ancora non si saprebbe la causa, come aggiunto da Cnn Turk, è avvenuta prima di una  marcia pacifica per protestare contro il conflitto nel sudest della Turchia con il Pkk curdo. L’ evento è stato organizzato da diverse sigle sindacali appartenenti all’area della sinistra, tra cui l’HDP, il partito filo curdo. L”esplosione, riportano i media locali, sarebbe avvenuta davanti alla stazione ferroviaria di Ankara. Si parla di diversi morti e feriti anche se al momento non è dato a sapere il numero preciso.

Nel frattempo la manifestazione  è stata annullata. Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a tornare a casa e chiesto a quelli che stavano raggiungendo Ankara da altre città di tornare indietro nel timore di ulteriori attacchi.  Indubbio che queste azioni criminali sono una vera e propria strategia della tensione, in vista delle elezioni anticipate che si svolgeranno il prossimo primo novembre.

Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha convocato una riunione di emergenza. Alla riunione convocata da Davutoglu partecipano il vice permier Yalcin Akdogan, il ministro della Sanità Mehmet Muezzionglu, il ministro degli Interni Selami Altinok, il capo della polizia, quello dell’intelligence e il sindaco di Ankara, come ha riferito la Cnn turca. Secondo l”agenzia di stampa Anadolu le esplosioni sarebbero state causate da kamikaze.  

Solidarietà dalla UE

 

“Il popolo turco e tutte le forze politiche devono stare unite contro i terroristi e contro tutti coloro i quali cercano di destabilizzare un Paese che sta affrontando molte minacce”. E” il monito espresso dalla Ue, dopo il sanguinoso attacco ad Ankara, per bocca dell’Alto rappresentante per gli Affari europei, Federica Mogherini, e del commissario per l”Allargamento Johannes Hahn. “Come Unione Europea – sottolineano i due responsabili di Bruxelles – siamo determinati a sconfiggere quelli che vogliono distruggere e destabilizzare le società. Siamo al fianco di tutto il popolo in Turchia che lavora per contrastare la violenza e il terrorismo. La nostra alleanza ed il nostro impegno con le autorità e la società turche è più forte che mai, a tutti i livelli”.

Il PKK proclama il cessate il fuoco

Nel frattempo i ribelli del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che negli ultimi mesi avevano moltiplicato i loro attacchi contro le forze di sicurezza turche, hanno annunciato oggi la sospensione delle loro operazioni fino al giorno delle elezioni legislative, il 1 novembre.””Tenendo conto degli appelli giunti dalla Turchia e dall’estero, il nostro movimento ha decretato un periodo di stop per i nostri militanti, salvo se dovessimo essere attaccati””, ha scritto l’Unione delle comunità del Kurdistan (KCK), l’organizzazione che raggruppa tutti i movimenti ribelli curdi.

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