Londra. Attentato al metrò. si indaga per terrorismo

LONDRA – Aggressione terroristica ieri a Londra nella stazione di Leytonstone della Central Line della metro nella zona nord-orientale della capitale britannica.

Qui un uomo ha tentato di sgozzare un persona urlando “questo e’ per la Siria”, riferimento all’inizio del raid aerei della Raf contro le postazioni di Isis, iniziati giovedi’ mattina. L’aggressore ha anche ferito due persone leggermente prima di essere neutralizzato e arrestato dagli agenti accorsi con le pistole elettriche, taser. 

Tutta l’aggressione è stata ripresa con il cellulare da altri passeggeri ed ora il caso viene trattato dalla polizia londinese come atto di terrorismo. Secondo diverse testimonianze l’uomo avrebbe gridato più volte di aver agito “”per la Siria””, ma la polizia non ha confermato questa notizia che non risulta neppure dalle riprese video poi circolate sui social network. Dei tre feriti uno è grave anche se non in pericolo di vita.

L’uomo è stato subito sottoposto ad un interrogatorio  di fronte all’antiterrorismo. Al momento si e’ saputo solo che l’aggressore ha 29 anni. Nei video sembra un cane sciolto, a tratti come alterato. Ma sulla sua identita’ o su ipotetici complici il riserbo e’ totale. C’è chi avanza paragoni coi due giovani d’origine africana che nel 2013 a Londra massacrarono all’arma bianca un militare in borghese.

Mentre l’aggressore resta sotto torchio, e’ stata disposta inoltre la perquisizione di un appartamento nella zona a nord-est della capitale britannica, non lontano da dove si trova la stazione teatro dell’attacco. Lo riferisce la Bbc. Gli investigatori – che hanno ribadito di indagare l’episodio come “un atto di terrorismo”, pur senza sbilanciarsi nell’indicarlo come frutto di un’azione organizzata oppure isolata – hanno poi lanciato un appello ai testimoni a consegnare ogni possibile video amatoriale dell’accaduto, al di la’ di quelli gia’ circolati nelle prime ore. 

Insomma l’incubo del terrorismo fai-da-te prende forma anche nella metropolitana di Londra, a soli tre giorni dal via libera del parlamento britannico ai raid “anti-Isis” della Raf in territorio siriano. Probabile che questo ennesimo attentato sia opera di un lupo solitario o forse solo un balordo violento. Una scena che fa da sfondo all’escalation dell’impegno militare del governo Cameron in Medio Oriente, confermato giusto in queste ore dal ministro della Difesa, Michael Fallon. E, per coincidenza quasi profetica, con l’intervista rilasciata dal rais siriano Bashar Al Assad proprio a un giornale britannico, il Sunday Times, per avvertire che la strategia di Londra, ostile a ogni coordinamento con le sue forze, rischia di fare da “incubatrice” al terrore, di diffonderlo “come un cancro”, anziché combatterlo con efficacia.

L’uomo è stato messo sotto torchio e gli agenti, perquisendo un appartamento, affermano di aver trovato “materiale” a conferma del movente “terroristico” dell’episodio, scrive il Guardian. Il contesto va tuttavia chiarito. Alcuni osservatori tracciano un parallelo con il massacro all’arma bianca del soldato in borghese Lee Rigby perpetrato nel maggio del 2013, sempre a Londra e non troppo lontano dalla zona di Leytonstone, da due giovani sbandati d’origine africana convertiti all’Islam radicale. Roy Ramm, ex capo di Scotland Yard, ipotizza invece un gesto ancor più “casuale”, “isolato” e senza alcun “piano di fuga”. L’allarme comunque si fa sentire, anche se il governo non ha ritenuto di convocare una riunione straordinaria del comitato d’emergenza Cobra, come ha fatto viceversa oggi stesso per le alluvioni che sull’onda della bufera Desmond hanno lasciato centinaia di persone senza casa e 60.000 senza elettricità.    L’allerta attentati, elevata al livello 5 (il massimo) dal 2014, non va d’altronde sottovalutata se è vero che il pericolo dei ‘cani sciolti’ è stato indicato come incombente fin da marzo nel Regno Unito dai servizi di sicurezza dell’MI5. E intanto la polizia annuncia un rafforzamento dei presidi di agenti lungo tutto il percorso del Tube come nelle maggiori stazioni ferroviarie. “La minaccia rimane grave – ha ammonito stanotte Richard Walton, comandante dell’antiterrorismo – il che significa che un attacco terroristico è altamente probabile. Invito la gente a restare calma, ma vigile”. Sempre.

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