Libia. Vittoria contro i terroristi a Sabratha. L’Isis manda le donne a combattere

TRIPOLI – Nella città libica di Sabratha, a ovest di Tripoli, di recente liberata dalle milizie dell’Isis, a parte qualche ridotta tasca di resistenza ancora attiva, membri di una formazione armata collegata al gruppo  “‘Fajr Libya”, “Alba libica”, hanno sfilato per le vie della città festeggiando la vittoria ottenuta contro i guerriglieri dello Stato islamico.

Nel frattempo l‘organizzazione jihadista manda le donne a combattere e le usa anche come kamikaze, a differenza di quanto accade in Iraq e in Siria. E’ quanto hanno riferito fonti locali al Times, che ha sottolineato che “”è la prima volta che viene registrato il ricorso di donne combattenti da parte dell’Isis””.Il capo del consiglio militare di Sabratha, Taher al-Gharabli, ha infatti riferito di almeno sette donne arrestate e più di tre uccise nel corso dell’offensiva lanciata la scorsa settimana contro l’Isis, a seguito del raid aereo Usa del 19 febbraio scorso. “”Diverse donne sono state uccise questa settimana, che combattevano al fianco degli uomini. Una di loro si è fatta esplodere””, ha detto al Times.Le milizie locali di Sabratha, sostenute da forze provenienti dalle città vicine, sono impegnate da giorni in scontri con i miliziani e, secondo quanto riportato dal Libya Herald, avrebbero arrestato il leader locale delle forze Isis, Abdullah Dabashi.

 

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