Cuba, stretta di mano tra Obama e Castro

HAVANA – Dopo quasi novant’anni, un presidente americano torna a Cuba.

È il momento dello storico incontro tra il presidente Usa Barack Obama, e il leader cubano Raul Castro. I due leader hanno iniziato la loro conversazione parlando della comune esperienza di avere delle figlie (due il primo, tre il secondo), secondo quanto riferisce il pool di giornalisti Usa al seguito del presidente americano. Dopo la storica stretta di mano, invece, Obama e Raul si sono scambiati convenevoli attraverso un interprete. Obama ha raccontato a Castro del suo primo giorno all’Avana, ieri: “Abbiamo fatto un bel giro, ci è piaciuto. E abbiamo avuto una grande cena”. Quando ha deposto la corona di fiori al memoriale di Jose’ Marti, il capo della Casa Bianca ha firmato il libro degli ospiti e ha lasciato una dedica: “e’ un grande onore rendere omaggio a Jose’ Marti, che ha dato la sua vita per l’indipendenza del suo Paese. La sua passione per la libertà e per l’autodeterminazione continua a vivere nel popolo cubano oggi”.

Obama, giunto nell’isola nella serata di ieri, dopo aver reso omaggio con una corona di fiori al monumento che ricorda José Martí, eroe nazionale cubano, si è recato al Palazzo della Rivoluzione dell’Avana, dove è stato accolto dall’omologo cubano, Raul Castro.Parlando all’emittente Abc nell’immediata vigilia dell’incontro, Obama si è detto convinto che a Cuba “ci sarà un cambiamento” e ha espresso la fiducia che “Raul Castro lo capisca”. Ma questo cambiamento, ha aggiunto, non avverrà “da un giorno all’altro”. “Anche se ci sono ancora significative differenze su diritti umani e libertà individuali, crediamo che venire qui serva a sfruttare al meglio la nostra capacità di spingere per un maggior cambiamento” ha detto Obama.”Non ci sono dubbi – ha proseguito Obama – che questo sia ancora uno Stato a partito unico che esercita il controllo e opprime la dissidenza”. Il presidente ha poi detto che annuncerà che Google lavorerà al miglioramento dell’accesso a internet nel Paese.Sulla visita pesa anche la questione dell’Embargo, embargo che Obama vuole abolire ma che può essere superato solo con un voto del senato, controllato dai repubblicani. Gli americani, dal canto loro, sembrano favorevoli alla fine del provddimento come rivela un sondaggio del New York Times.Il 62% degli intervistati ha dichiarato che i nuovi rapporti tra Stati Uniti e Cuba saranno positivi per il Paese; solo il 40%, però, crede che serviranno a portare più democrazia a Cuba. 

Quasi sei americani su dieci appoggiano la normalizzazione dei rapporti con Cuba e la maggioranza è a favore della fine dell’embargo. Il sondaggio mette in evidenza anche la differente opinione su Cuba rispetto al passato: la metà degli intervistati ha espresso un’opinione favorevole su Cuba, con un aumento superiore al 10% rispetto all’autunno del 2014; secondo un sondaggio di Gallup, solo il 21% aveva un’opinione positiva su Cuba, dieci anni fa, e solo il 10% venti anni fa.

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