Attentato Bruxelles, è caccia all’uomo. Identificati due kamikaze

ROMA – Dopo neppure 24 ore l’Europa è ancora sotto shock, sente ancora il peso oppressivo degli attentati di Bruxelles che hanno provocato ben 34 morti e oltre 200 feriti, anche se il bilancio potrebbe salire ancora visto le condizioni gravi in cui versano alcune persone ricoverate.  

Ora scatta la caccia all’uomo, anzi al commando. Un passo inevitabile per fermare la follia omicidia  ad opera di fanatici terroristi senza scrupoli. Si guardano i filmati, ci si concentra sui singoli fotogrammi alla ricerca di particolari che possano far emergere elementi utili agli investigatori. Come i due uomini con i baffi e i folti capelli scuri che si aggirano con il carrello nello scalo belga, apparentemente tranquilli e che ora probabilmente sono stati identificati come gli autori della strage a Zaventem. Entrambi indossano tra l’altro dei guanti scuri che con molta probabilità servivano a nascondere il detonatore per innescare l’esplosione. Si tratterebbe dei fratelli El Brakraoui, di Bruxelles. I due, Khalid e Brahim erano noti ai servizi di polizia come esponenti della criminalità e non per fatti legati al terrorismo. Uno dei due, Khalid, aveva preso in affitto sotto falsa identità l’appartamento del 60 rue du Dries a Forest dove si era verificata la sparatoria con la polizia. Ma ci sarebbe anche un terzo componente, ora ricercato, anche perchè successivamente sono state trovati altri ordigni inesplosi, uno dei quali è stato fatto brillare dagli artificieri. L’uomo stando alle notizie diffuse, sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza con un cappello scuro in testa. 

Anche sulla strage della metro di Maelbeek, sono state fermate due persone ad una stazione vicina, quella di Gare du Nord, anche se non è detto che i due siano collegati con l’attentato.  Come è già noto gli attentati sono stati rivendiacati dall’Isis, i cui componenti ieri hanno espresso la loro soddisfazione per la riuscita dell’operazione terroristica.

Il primo ministro dell’Interno belga ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, anche se al momento le scuole restano aperte.

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