In serata una seconda moschea è stata presa di mira dai terroristi. Il secondo attacco si è verificato nel villaggio di Suleman Khel, nell’area di Badhber nei pressi di Peshawar, a pochi chilometri dal luogo del precedente attentato. Sono state lanciate almeno quattro bombe a mano contro il luogo di culto islamico dove era in corso la preghiera della sera. Alla fine il bilancio è stato di cinque morti e quattordici feriti. Un bilancio parziale che porta quello totale del sanguinoso venerdì di preghiera a 70 fedeli uccisi e oltre 100 feriti. Sono più di 400 gli attentati suicidi commessi negli ultimi anni in Pakistan. Il Paese asiatico e sotto l’assedio dei ribelli filo talebani e dei miliziani di al Qaeda.
I ribelli islamici da anni insanguinano il Paese con continui attacchi terroristici che mietono vittime soprattutto tra i civili. Nel pomeriggio è giunta la smentita sulla paternità dell’attentato alla moschea di Darra Adam Khel rivendicato da sedicenti talebani. A farlo un portavoce dei talebani, Azam Tariq. L’uomo ha spiegato che non sono i talebani i responsabili dell’attacco. La sua smentita ha di fatto confermato i dubbi espressi in mattinata quando l’ attentato alla prima moschea era stato rivendicato dai talebani pachistani. Una forte condanna agli attentati di oggi in Pakistan è giunta dall'Unione europea, Ue. In una nota l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Catherine Ashton ha affermato che: “Non c’è alcuna giustificazione per tali attacchi terroristici, che rafforzano la determinazione dell'Ue a lavorare con il popolo pachistano per un futuro prospero e sicuro”.