Attacco Istanbul: nuovi raid nuovi arresti

Spunta il nome di Akhmed Chataev, presunto dirigente dell’Isis pronto a colpire l’Europa

ISTANBUL – L’antiterrorismo turco ha compiuto all’alba di oggi un nuovo blitz contro una presunta cellula dell’Isis a Istanbul, sospettata di legami con l’attacco di martedì sera all’aeroporto Ataturk. In manette, secondo quanto riferisce Haberturk, sono finiti 11 stranieri, che si trovavano nella stessa abitazione nel quartiere periferico di Basaksehir. Tra loro, alcuni hanno passaporto russo, probabilmente provenienti dalle repubbliche caucasiche, come Cecenia o Daghestan. Il totale dei fermati in relazione all’attacco sale così a 24, di cui 15 stranieri. 

Intanto spunta sempre più insistentemente il nome di Akhmed Chataev, ritenuto un dirigente dell’Isis che avrebbe al suo comando 130 miliziani militanti al suo comando e secondo le fonti di intelligence russe avrebbe un ruolo di primo piano nella preparazione di cellule terroristiche da inviare in Russia e in Europa.

Il presunto terrorista in questione è conosciuto come “l’uomo con un braccio solo”, nome di battaglia che ha due diverse spiegazioni: a suo dire, le torture subite in un carcere russo gli avrebbero provocato l’amputazione dell’arto, ma secondo altre fonti si sarebbe trattato di un incidente. 

Nel 2003, Chataev ha ottenuto lo status di rifugiato in Austria, cosa che gli ha permesso di resistere alle richieste di estradizione, inviate nei suoi confronti dalla Russia. Dopo qualche tempo, riporta il quotidiano Moskovsky Komsomolets, e’ riparato in Turchia. Da qui avrebbe lavorato per il noto terrorista ceceno Doku Umarov, autoproclamatosi Emiro del Caucaso e responsabile, tra l’altro, dell’attentato all’aeroporto di Mosca Domodedovo nel 2010; dopo l’uccisione di quest’ultimo, nel 2013, si e’ unito all’Isis, concentrandosi nel reclutamento di giovani provenienti dal Caucaso del Nord. 

Nel 2008, ricorda il sito di informazione russo Newsru.com, insieme ad altri ceceni e’ stato arrestato su un traghetto, arrivato nella citta’ svedese di Trelleborg. Nella macchina intestata a suo nome sono stati trovati fucili d’assalto kalashnikov, esplosivi e munizioni; un arsenale che, secondo la sua testimonianza, gli sarebbe stato appositamente sistemato nell’auto per farlo cadere in una trappola. 

Dopo aver trascorso oltre un anno in un carcere svedese, Chataev si e’ trasferito in Ucraina, dove e’ stato arrestato di nuovo su richiesta delle forze dell’ordine russe, che pero’ non sono riuscite ad ottenerne l’estradizione. Dopo un altro anno, viene arrestato in Georgia, nella Gola di Lopota, in uno scontro tra un gruppo di ribelli che si nascondeva li’ e gli uomini delle forze di sicurezza locali. Chataev ha negato di avere rapporti con il gruppo e un tribunale di Tbilisi lo ha assolto, rimettendolo in liberta’ dopo alcuni mesi di carcere.

Da li’ si e’ trasferito in Siria, dove – secondo i servizi segreti di Mosca – ha curato tutta la direzione russa dell’Isis. Secondo Andrey Przhezdomsky, del Comitato nazionale russo anti-terrorismo, Chataev e’ il capo dell’unita’ speciale dell’Isis, incaricata di organizzare attacchi in Russia ed Europa. Stando ai media russi, l’intelligence di Mosca aveva avvertito le controparti occidentali gia’ nell’agosto 2015 su Chataev e la preparazione di atti di terrorismo in Europa. Sempre secondo quanto scrive il sito di Moskovsky Komsomolets, tra i russi reclutati da Chataev vi sarebbe stata anche la studentessa dell’universita’ di Mosca, Varvara Karaulova, fermata un anno fa in Turchia, mentre con altri 13 concittadini stava per passare il confine con la Siria, presumibilmente per arruolarsi nelle fila dell’Isis. 

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