Bangladesh. Attacco a ristorante, 20 ostaggi uccisi

Torture a chi non recitava il Corano

DACCA – Venti ostaggi sono stati uccisi dal commando di terroristi che ieri sera ha assaltato l’Holey Artisan Bakery di Dadda. Lo ha reso noto il direttore delle operazioni militari dell’Esercito, il generale Nayeem Ashfaq Chowdhury, in un briefing con i giornalisti, confermando che tra i 13 ostaggi liberati ci sono un giapponese e due cittadini dello Sri Lanka. Si tratta -ha spiegato il capo delle operazioni militari, generale Nayeem Ashfaq Chowdhury- di ostaggi uccisi prima che scattasse l’operazione delle forze di sicurezza che ha poi portato alla liberazione degli altri prigionieri dei miliziani.

Tra gli ostaggi sono stati risparmiati dai terroristi coloro che erano in grado di recitare il Corano, mentre sono stati torturati quelli che non lo erano, come spiega Rezaul Karim, il padre di uno degli ostaggi riusciti a sfuggire all”attacco del ristorante di Gulshan, il quartiere dei diplomatici di Dacca, in una intervista al quotidiano Daily Star. Hasnat Karim, la moglie Sharmin, la figlia 13enne Safa, e il figlio di otto anni Rayan, si trovavano al ristorante spagnolo per festeggiare il compleanno di Safa. “Gli assalitori non hanno maltrattato i bengalesi, hanno anche assicurato che fosse servito loro cibo durante l”assedio. Hanno effettuato verifiche sulla religione degli ostaggi chiedendo a tutti di recitare il Corano. Chi è stato in grado di recitare un verso o due è stato risparmiato, gli altri sono stati torturati”, ha ricostruito il padre di Hasnet. 

“Sradicheremo il terrorismo dal Bangladesh”: e’ la promessa fatta dalla primo ministro del paese asiatico, Sheikh Hasina, al termine dell’operazione delle forze di sicurezza in un ristorante attaccato da miliziani dello Stato islamico a Dacca. “E’ stato un atto scellerato. Che razza di musulmani sono, questi? Non hanno alcuna religione”, ha aggiunto. 

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