Corea Nord minaccia azioni contro sistemi anti missile Usa

SEUL – La Corea del Nord è pronta alla adozione di una “controazione fisica” quando lo spiegamento degli avanzati sistemi anti-missile americani Thaad in Corea del Sud sarà più chiaro.

E’ il monito dell’Ufficio artiglieria del Comando generale dell’Esercizio popolare di Corea, che si profila anche come la prima reazione di Pyongyang alla decisione di Seul e Washington, annunciata venerdì, di voler procedere alla parte attuativa del programma Terminal High Altitude Area Defense. I sistemi hanno lo scopo di scoraggiare le intemperanze del Nord, visto che sono strutturati per intercettare e distruggere i missili balistici a un’altitudine fuori o dentro l’atmosfera. Il monito, diffuso dall’agenzia ufficiale Kcna, assicura “una controazione fisica per portare sotto controllo i Thaad, simbolo dell’aggressione Usa per il dominio del mondo, dal momento che il dispiegamento è stato confermato” in Corea del Sud.

Lo spiegamento dei sistemi Thaad, che ha molto irritato Cina e Russia (i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin hanno ribadito la contrarietà nel recente summit di Pechino), è un “prodotto diretto delle sinistre ambizioni degli Stati Uniti di dominare il mondo mantenendo la sua egemonia militare nell’area dell’Asia-Pacifico” e delle “mosse aggressive” della Corea del Sud per “far salire il confronto con il Nord”, si legge ancora nel dispaccio della Kcna. Secondo l’Ufficio artiglieria, Seul e Washington dovrebbero sapere che Pyongyang ha forze armate che possono contare sugli “ultimi strumenti bellici” con forte carattere offensivo: in ogni caso, più gli Usa introdurranno armamenti da guerra al Sud, più vicino sarà il momento di uno scontro armato con il Nord. L’idea di sistemare gli standard Thaad a Seul maturò dopo il lancio del razzo/satellite del 7 febbraio, fatto da Pyongyang usando tecnologie militari e malgrado i divieti imposti dalle numerose risoluzioni dell’Onu. Nel comunicato congiunto di venerdì, Corea del Sud e Stati Uniti hanno ribadito il proposito “difensivo” dell’iniziativa per tutelare la sicurezza di Seul e “per proteggere le forze militari dell’Alleanza dalle armi di distruzioni di massa del Nord e dalle minacce dei suoi missili balistici”. Le parti, in questo scenario, sono nella fase finale della scelta degli luoghi dove dispiegare i Thaad, comunque operativi nelle previsioni entro la fine del 2017.

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