Corea del sud, scudo antimissile.La Cina istituisce difesa aerea

ROMA – Continuano le tensioni in estremo oriente. 

La Corea del Sud, infatti, ha annunciato che il nuovo sofisticato scudo antimissile Usa, il Thaad, destinato a proteggere almeno i due terzi del territorio, verrà installato a Seongju, una cittadina rurale del sud est del paese. La decisione crea tensioni con la Corea del Nord e la Cina, e viene inoltre osteggiata dagli abitanti dell’area.  Anche se non era stata ancora resa nota ufficialmente, che la scelta ricadesse su Seongju era nell’ aria e già i residenti, che temono controindicazioni per la salute, erano già sul piede di guerra, tanto che hanno già inscenato manifestazioni di protesta con la partecipazione di migliaia di persone. Seul e Washington hanno affermato di aver bisogno dei sistemi missilistici Thaad (Terminal High-Altitude Area Defense) per poter meglio gestire la crescente minaccia militare nordcoreana. 

Lunedì scorso Pyongyang ha ammonito che avrebbe prese non meglio precisate misure “fisiche”, quando il sito per il dislocamento dei missili Thaad fosse stato reso noto. Una volta che saranno operativi a Seongju, i missili, ha detto il vice ministro della difesa sudcoreano Ryu Je Seung, potranno coprire due terzi del territorio della Corea del Sud e proteggerlo da eventuali attacchi missilistici o nucleari da parte della Corea del Nord. Tuttavia, Mosca e Pechino sono contrarie al dispiegamento dei sistemi Thaad nella Corea del Sud perché ritengono che attraverso essi gli Usa possano meglio tracciare i missili in Russia e Cina. Seul e Washington a loro volta affermano che i Thaad saranno mirati esclusivamente verso la Corea del Nord. 

Cina e Filippine ai ferri corti

Nel frattempo non si placa la protesta di Pechino per il pronunciamento della Corte dell’Aja che ha dato torto alla Cina nella disputa con le Filippine sulle isole del Mar cinese meridionale: la Cina ha diritto a stabilire una zona di difesa aerea sui territori che reclama, ha annunciato oggi il viceministro degli Esteri, Liu Zhenmin. La Cina, ha affermato, illustrando il contenuto di un documento del governo sulle conclusioni dell”arbitrato internazionale, ribadisce le proprie rivendicazioni e “nel caso in cui la nostra sicurezza si vedesse minacciata” stabilirà una Zona di identificazione di Difesa aerea (Air Defence Identification Zone (ADIZ)) sul Mar cinese meridionale. Pechino stabilì una zona di difesa aerea analoga nel 2013 sul Mar cinese orientale, richiedendo a tutti i velivoli che la attraversavano di adeguarsi a determinate norme e di identificarsi. “Se sarà necessario dar vita ad una zona nel Mar cinese meridionale dipenderà dal livello della minaccia che riceviamo”, ha dichiarato Liu, esprimendo l”auspicio che tutti i paesi “lavorino a fianco della Cina per tutelare pace e stabilità nel Mar cinese meridionale e non lasciare che il mar cinese meridionale sia causa di una guerra”.

Condividi sui social

Articoli correlati