Golpe Turchia. Erdogan fa pulizia radicale

ANKARA – A due giorni dal tentato golpe in Turchia il presidente Recep Tayyip Erdogan ha assicurato che “faremo pulizia all’interno di tutte le istituzioni dello Stato del virus” diffuso da Fethullah Gulen. “Contienueremo a fare pulizia perche’ questo virus si e’ diffuso, ha purtroppo contagiato lo Stato, come un cancro”, ha detto partecipando alla moschea Fatih a Istanbul, ai funerali di alcune delle vittime del fallito golpe di venerdi’ notte.

Il Consiglio supremo dei giudici e procuratori turchi (Hsyk) ha ordinato l’arresto dei 2.745 magistrati rimossi dall’incarico perche’ considerati coinvolti nel fallito golpe di venerdi’ notte. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet, aggiungendo che di questi, 426 sono gia’ stati arrestati. Il quotidiano riferisce che sono stati arrestati due giudici della Corte costituzionale, Alparslan Altan e Erdal Tercan. Sono finiti in manette inoltre 58 membri del Consiglio di Stato. Mandati d’arresto sono stati emessi per 140 membri della Suprema corte d’Appello, 11 dei quali sono stati gia’ eseguiti. E non è tutto. Sono circa 6.000 le persone arrestate in Turchia in relazione al tentato golpe. Lo ha riferito il ministero della Giustizia.  “Le operazioni di pulizia sono in corso. Il numero degli arrestati crescera’ oltre i 6.000”, ha aggiunto il titolare del dicastero, Bekir Bozdag, citato dall’agenzia di stampa Anadolu. 

Tuttavia questa risposta radicale da parte del governo di Erdogan apre qualche dubbio. A partire dai 3mila giudici arrestati. Qualcuno crede che questo golpe fallito potrebbe diventare il prestesto per instaurare con più incisività l’attuale governo, disfandosi dei nemici politici.

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