Raid Usa in Siria, nuova catastrofe per i bambini

ROMA – Il pugno duro degli Stati Uniti contro l’Isis rischia di aggravare ulteriormente una situazione già fuori controllo. Ieri il Pentagono ha iniziato il bombardato a tappeto su Sirte, informando che i raid non si fermeranno qui:, come sottolineato dal portavoce Peter Cook. 

Oggi il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, definisce l’intervento americano come “un fatto molto positivo” e si augura “anche risolutivo rispetto alla crisi di Sirte”, non sara’ “facile” sradicarlo, ma questo “sarebbe una messaggio molto forte non solo contro il terrorismo ma per la stabilizzazione della Libia”. Il ministro ha voluto ricordare che “il 90% dei migranti in Italia arrivano dalla libia e questo e’ il motivo per cui ci interessa cosi’ tanto la sua stabilizzazione”. 

Intanto a rimetterci nelle offensive e nei raid sono sempre i più deboli. “Aleppo è sotto assedio perpetuo e migliaia di bambini continuano a vivere in condizioni disperate, i raid aerei sono tornati ad essere intensi”: è quanto denuncia Andrea Iacomini, portavoce di Unicef-Italia, ricordando che “ogg,i a causa degli scontri, 300.000 persone di cui circa 133.000 bambini sono sotto assedio e completamente isolati a causa dell’impossibilità di fornire aiuti umanitari di qualsiasi genere”. 

Avverte l’Unicef: “Sono circa 1,5 milioni le persone, tra cui almeno 660.000 bambini, che vivono in zone difficili da raggiungere tra il governatorato e la città di Aleppo: cifre impressionanti. Questa guerra da 5 anni è concausa della grave situazione di instabilità internazionale, migrazioni di massa, innocenti morti in mare, attacchi terroristici e molto altro”. Per Iacomini, “la comunità internazionale deve trovare una soluzione diplomatica urgente, riscoprire il valore supremo del dialogo o sarà una catastrofe . Sembra di assistere al triste ritornello della canzone di Branduardi ”Alla fiera dell”est” dove sempre più attori interni ed esterni contribuiscono a tenere la Siria, il suo popolo e i suoi bambini inermi in condizioni disastrose”. 

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