Bangladesh: ucciso la mente della strage di Dacca

DACCA – Il regista della strage di Dacca, l’attacco al ristorante Gulshan in cui lo scorso primo luglio morirono 22 persone tra le quali 9 italiani, è rimasto ucciso in una sparatoria con la polizia a Narayanganj.

Lo hanno annunciato le autorità bengalesi specificando che lo scontro a fuoco in cui è rimasto ucciso Tamim Ahmed Chowdhury, insieme ad altri due terroristi, è scoppiato dopo che le forze anti-terrorismo hanno fatto irruzione nel covo in cui si nascondeva nella località a circa 20 chilometri ad est di Dacca.

Ahmed Chowdhury era ritornato in Bangladesh dal Canada nel 2013, Tamin Ahem Chowdhury, alias sceicco Abu Ibrahim al-Hanif, il cittadino canadese di circa 35 anni considerato da molti esperti di terrorismo il capo dello Stato Islamico in Bangladesh, ucciso oggi in raid delle forze anti-terrorismo bengalesi che un mese fa l”avevano indicato come la mente dell”attacco al ristorante del quartiere di Gulshan in cui il primo luglio scorso sono state uccise 22 persone, tra le quali nove italiani. Dopo essere rientrato in Bangladesh, Tamim Chowdhury ha cominciato a militare con gruppi terroristici interni ed internazionali.

Le autorità bengalesi, anche dopo la rivendicazione da parte dello Stato Islamico dell”attacco di Dacca, e il ritrovamento nel covo di Kalyanpur dove a metà luglio furono uccisi nove militanti di bandiere dell”Is, continuano a negare la presenza dell”organizzazione terroristica nel Paese. E quindi il capo dell”anti-terrorismo, Monirul Islam, nelle scorse settimane aveva descritto Tamim Chowdhury come il leader di una nuova fazione del gruppo estremista Jama”atul Mujahideen Bangaldesh (Jmb). Secondo gli inquirenti il gruppo si è scisso in due fazioni, una guidata da Saidur Rahman, che si trova in carcere, ed una appunto da Chowdhury, che è stata indicata come responsabile di attacchi contro stranieri e minoranze religiose in Bangladesh.

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