Siria: accordo Usa-Russia per tregua. Attesa risposta opposizione

DAMASCO – L’opposizione siriana al regime di Bashar al Assad ha annunciato che intende studiare bene il contenuto dell’accordo di tregua tra Stati Uniti e Russia per la Siria che dovrebbe entrare in vigore lunedi’ prossimo prima di dare una risposta.

L’Alto ente per le trattative dell’opposizione siriana ha fatto sapere all’emittente televisiva “al Jazeera”, di non aver ricevuto ancora il testo dell’accordo e quindi di non potersi pronunciare in merito. “Prima di dare una risposta ufficiale – ha fatto sapere una fonte – ne discuteremo con le formazioni politiche e civili e con i capi dell’Esercito libero e delle fazioni rivoluzionarie”. Questa presa di posizione ufficiale giunge dopo una serie di dichiarazioni rilasciate in queste ore da alcuni esponenti dell’opposizione che hanno espresso dubbi e riserve sul piano di tregua Usa Russia. Dopo una lunga trattative e’ stato trovato un accordo tra Stati Uniti e Russia sulla Siria.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, insieme al suo omologo russo, Sergei Lavrov, hanno annunciato a Ginevra l’entrata in vigore di un cessate il fuoco a partire da lunedi’ per consentire l’arrivo di aiuti in Siria, come primo passo verso una transizione politica, anche attraverso una collaborazione militare sul campo. L’intesa, se applicata, entrera’ in vigore al tramonto di lunedi’ e dovrebbe rappresentare un punto di svolta per la crisi siriana. L’annuncio e’ giunto nella note dopo una lunga maratona negoziale di oltre 13 ore. Lavrov ha spiegato che il regime di Bashar al Assad, ora “e’ pronto a collaborare”. L’obiettivo finale dell’accordo e’ creare le condizioni per la ripresa dei negoziati di pace, hanno detto i due ministri degli Esteri. Ora la Russia dovra’ convincere Assad e i suoi alleati a fermarsi ad Aleppo cosi’ come gli Usa dovranno fermare i ribelli siriani convincendoli a rompere con i qaedisti dell’Esercito dello Sham nato dal Fronte al Nusra, il cui capo militare e’ stato ucciso due giorni fa ad Aleppo in un raid aereo statunitense. 

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