Bosnia, si vota per 140 sindaci, sale la tensione

SARAJEVO – Circa 3,4 milioni di bosniaci sono chiamati oggi alle urne per le elezioni municipali in 140 comuni, in un momento di rinnovate tensioni tra le comunità del Paese balcanico, in particolare tra musulmani e serbo bosniaci.

Come in tutte le elezioni locali che si rispettino a vincere saranno più gli uomini che i partiti e nella divisa Bosnia Ezregovina, dove convivono tre entità, nei diversi comuni sarà l’origine etnica a guidare il voto. Nella città settentrionale di Velika Kladusa è favorito Fikret Abdic, 77 anni, criminale di guerra, condannato da un tribunale croato nel 2002 e rilasciato nel 2012. A Srebrenica, nota tristemente per il massacro di 8.000 musulmani da parte delle forze serbo bosniache nel 1995, è probabile che il nuovo sindaco sia serbo per la prima volta dal 1999.

Oggi la città è un microcosmo, con musulmani e serbi che vivono fianco a fianco ma non insieme. Le elezioni in questa città hanno il sapore di un confronto tra due comunità anche se i due candidati hanno promesso di voler garantire la prosperità di tutti i cittadini. Le tensioni nel Paese sono ancora più forti dopo che il leader dei serbi di Bosnia Milorad Dodik ha deciso di convocare un referendum la settimana scorsa sulla festa nazionale serbobosniaca, nonostante il divieto della Corte Costituzionale. A Banja Luka, capitale della Republika Srpska (entità serba di Bosnia), il candidato sindaco di Dodik, il cui partito è al potere da 19 anni, è minacciato da un rivale serbo. Una sconfitta potrebbe acuire le tensioni nel Paese. Inoltre a Zavidovici, città della Bosnia centrale, per la prima volta c’è anche una candidata con il velo, nonostante il 50% della popolazione sia di fede musulmana. Si tratta di Indira Sinanovic, candidata di un piccolo partito. I seggi sono aperti da stamattina alle 7:00 e chiuderanno alle 19 di oggi. I primi risultati si conosceranno già nella serata di oggi.  

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