News of the world, il tabloid di Murdoch travolto dagli scandali chiude i battenti

ROMA – E’ ufficile. Il News of The World chiude: l’ultimo numero del settimanale del gruppo Murdoch uscirà questa domenica e poi basta. Giù i battenti. “This Sunday will be the last edition of the News of the World”. Così lo ha annunciato lo stesso James Murdoch, il figlio del miliardario australiano in un comunicato stampa, mentre per il giornale, travolto dagli scandali delle intercettazioni illegali, si preannuncia solo l’inizio di una tempesta.

Cinque giornalisti e dirigenti di News of the World, infatti,   potrebbero essere arrestatati nei prossimi giorni, mentre in Gran Bretagna cresce l’indignazione a livello politico e nell’opinione pubblica. Scotland Yard sta investigando su questa intricata vicenda e parla di 4mila possibili casi di spionaggio da parte del tabloid News of the World ai danni di altrettante potenziali vittime. Ecco perchè il domenicale era il tabloid incontrastato degli scoop, con i suoi quasi 3,5 milioni di lettori. Altro personaggio chiave è Glenn Mulcaire, l’investigatore privato condannato per aver violato i cellulari di celebrità proprio per conto di News of the World. Migliaia di intercettazioni che i giornalisti avrebbero usato per farcire i loro articoli ai danni di personaggi noti, ma anche delle istituzioni britanniche.

Ieri News International aveva fatto sapere di poter mostrare documenti che provano l’estraneità di Rebekah Brooks, ex direttore del tabloid al tempo delle intercettazioni sul cellulare della ragazza uccisa Milly Dowler. Il gruppo di Murdoch si è però astenuto dal fare altrettanto per Andy Coulson, all’epoca il suo vice e fino a gennaio portavoce del primo ministro David Cameron, o per altri executive della testata. Sarebbe stato Coulson a tenere le fila del giornale in assenza della Brooks, che News International, di cui la donna è attualmente amministratore delegato, sostiene esser stata in vacanza in Italia al tempo delle spiate. E su questo gli investigatori dovranno fare chiarezza quanto prima, perchè gli inglesi hanno già iniziato a protestare sul web.

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