Jared Kushner, il genero consigliere di Donald Trump

NEW YORK – Mentre martedì scorso il mondo attendeva con il fiato sospeso la fine dell’incontro tra Donald Trump e il presidente Usa Barack Obama alla Casa Bianca, i fotografi seguivano un giovane uomo che passeggiava per i prati della residenza, conversando con il capo di gabinetto di Obama Denis McDonough.

McDonough stava mettendo al corrente Jared Kushner, silenzioso milionario 35enne che senza clamori è diventato uno dei consiglieri più ascoltati di Trump. Kushner, sposato con la figlia Ivanka dalla quale ha tre figli, ha avuto una grande potere sulla campagna di Trump, disegnandone la strategia digitale e scegliendone i responsabili. E con Trump alla Casa Bianca non rinuncerà alla sua influenza. Sfugge le telecamere e preferisce muoversi dietro le quinte, a 35 anni è già titolare di una grande fortuna immobiliare ed editore del quotidiano New York Observer, comprato dieci anni fa, quando era ancora un’autorevole testata locale. E’ proprietario del grattacielo al 666 della Quinta Avenue, a pochi isolati dalla Trump Tower. Non ha (ancora) una posizione ufficiale nella futura amministrazione Trump, ma fa parte con i tre figli del team di transizione del presidente eletto. Ebreo ortodosso i cui nonni sono sopravvissuti all’Olocausto, Kushner ha usato un editoriale dell’Observer per difendere Trump dalle accuse di antisemitismo quando il candidato ha twittato un’immagine di Hillary Clinton, con una stella a sei punte, che evocava una stella di David, un pacco di dollari e le parole “il candidato più corrotto di sempre”. “La gente vede in lui quel che vuole vedere.” ha scritto, “Se non gradisce la sua politica, può vedere altre cose che non gradisce, come il razzismo. Se gradisce la sua politica, può immaginare di ricevere messaggi subliminali. Tocca temi che gli altri politici tentano di evitare, questo è uno dei motivi per cui piace a molti”. 

Jared Kushner è nato e cresciuto tra gli agi a Livingston, New Jersey, insieme a due sorelle e un fratello. I nonni erano fuggiti dalla Polonia, arrivando negli Usa nel 1949, e il padre Charles fece fortuna con l’immobiliare in New Jersey. Il giovane Jared ottenne un posto ad Harvard nonostante i brutti voti a scuola. L’anno della sua ammissione Charles Kushner donò 2,5 milioni di dollari all’università, con donazioni analoghe a Cornell e Princeton. Come il padre di Trump, Fred, anche lui immobiliarista di successo, Kushner senior è una figura controversa. Finì in carcere per evasione fiscale, finanziamento illecito di campagna elettorale e tentativo di indurre a falsa testimonianza. Ammise di aver organizzato un incontro tra l cognato e una prostituta, filmandolo e mandando il video alla sorella nel tentativo di convincerli a non testimoniare contro di lui. 

A mandare in carcere Kushner senior fu l’allora procuratore generale del New Jersey, nel 2016 candidato repubblicano alla Casa Bianca, Chris Christie. E Jared Kushner avrebbe chiesto e ottenuto dal suocero di sostituire Christie con Mike Pence nella corsa per la vicepresidenza. Dopo l’elezione ha fatto sostituire Christie con Pence anche alla guida del team di transizione facendo pulizia anche delle figure più vicine all’uomo che mandò in carcere il padre Trump ha lodato il genero perchè “è molto bravo in politica” e ne ascolta i consigli. Quando il controverso capo della campagna di Trump, Corey Lewandowski, è stata licenziato a giugno, è circolata voce che a volerne al testa sia stato Kushner, in ortta con lui- la sua carriera di editore del New York Observer non è stata rose e fiori. Ha litigato con il rispettato direttore della testat, in selal da 15 anni, Peter Kaplan, che se l’è andatao tre anni dopo l’arrivo di Kushner. Il giornale oggi è al sesto direttore in sette anni e ha perso copie e autorevolezza. A differenza del suocero, Kushner è calmo e composto, evita le luci delle telecamere e non gli piace essere alla ribalta. E’ sottile, parla con voce tranquilla e sembra più giovane ancora dei suoi 35 anni. Ma sembra destinato ad avere un’influenza enorme nella Casa Bianca di Trump. 

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