Cremlino: presto per dire chi è dietro morte ambasciatore Turchia

MOSCA – Secondo la presidenza russa è troppo presto per stabilire chi ci sia dietro l’omicidio dell’ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov, dopo che Ankara ha incolpato ieri il gruppo del leader religioso in esilio Fethullah Gulen.

“In questo caso non vale la pena affrettare conclusioni finchè l’inchiesta non determinerà – come ha affermato il nostro presidente – chi c’è dietro l’omicidio del nostro ambasciatore”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. 

Nella prima accusa ufficiale mossa contro Gulen da un responsabile turco, martedì durante un colloquio telefonico, il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu aveva detto al segretario di stato John Kerry che la Turchia era convinta del coinvolgimento di Feto, il gruppo di Gulen. Stabilitosi negli Stati Uniti, Gulen – che Ankara considera inoltre la “mente” del fallito colpo di stato di luglio – aveva in precedenza diffuso un comunicato per condannare l’omicidio come “un atto terroristico” che lo aveva lasciato “traumatizzato e profondamente rattristato”. Il presidente Vladimir Putin prenderà parte alle cerimonie in ricordo dell’ambasciatore ucciso, che sarà sepolto nella sua città natale. 

Diplomatico di carriera, Karlov è stato raggiunto da nove colpi alla schiena sparati da un poliziotto turco fuori servizio – Mevlut Mert Altintas – a una galleria d’arte, in occasione dell’inaugurazione di una mostra fotografica russa. Il corpo dell’ambasciatore è arrivato a Mosca ieri a tarda ora, mentre gli inquirenti russi sono arrivati in Turchia per dare il loro aiuto nelle indagini sull’omicidio. Un omicidio che ha spiazzato Ankara e Mosca, che hanno avuto contrasti – anche aspri – sul conflitto in Siria ma hanno di recente iniziato a collaborare, in particolare per le operazioni di evacuazione da Aleppo. 

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