Iran. Pena di morte, tre impiccagioni per sequestro e stupro

TEHERAN – Sale a 164 il numero di esecuzioni capitali eseguite in Iran dall’inizio dell’anno. Stamattina a Kermanshah sono stati impiccati pubblicamente tre uomini, condannati alla pena di morte per sequestro di persona e violenza carnale. Lo ha riferito la Insa, l’agenzia di stampa iraniana, secondo cui una folla di spettatori ha assistito alle impiccagioni gridando slogan a favore della giustizia. Due giorni fa era stata eseguita un’altra impiccagione pubblica, a Bandar Abbas, contro un uomo reo di aver violentato e ucciso una bimba di cinque anni. In Iran la pena di morte è prevista per condanne di violenza sessuale, adulterio, omicidio, traffico di droga, furto a mano armata. Nel 2010 sono state eseguite nel Paese 179 impiccagioni.

Secondo gli ultimi dati di Amnesty International, aggiornati al 28 marzo 2011, sono ancora 58 i paesi in cui è ammessa la pena di morte, anche se sono in realtà di meno quelli che davvero la applicano. I Paesi con il maggior numero di esecuzioni all’anno sono Stati Uniti, Iran, Arabia Saudita e Cina. I dati ufficiali dicono che il numero globale sta diminuendo: 714 esecuzioni nel 2009, 527 nel 2010. Tuttavia, la Cina tiene segrete le sue esecuzioni, e si ritiene, spiega Amnesty, che solo nel 2010 abbia giustiziato migliaia di prigionieri.

 

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