Tensione in Corea del Nord. Usa pronti ad agire

TOKYO – Gli Stati Uniti non escludono un’azione militare in risposta alle provocazioni della Corea del Nord: lo ha detto il segretario di Stato americano Rex Tillerson in una conferenza stampa con il collega sudcoreano a Seoul.

“Non vogliamo cose che ci portino a un conflitto militare, noi siamo abbastanza chiari su questo nelle nostre comunicazioni. Ma ovviamente se la Corea del Nord intraprende azioni che minacciano le forze sudcoreane o le nostre forze, allora sara’ trovata una risposta appropriata”. Tillerson ha promesso che l’opzione militare e’ sul tavolo “se loro elevano la minaccia del loro programma di armamenti al livello che noi crediamo che richieda un’azione. Noi speriamo che cio’ persuadera’ la Corea del Nord a intraprendere un differente corso di azione, che e’ il nostro desiderio”.  

 In una conferenza stampa a Seul, Tillerson ha detto che un’azione militare preventiva contro la Corea del Nord potrebbe essere necessaria quando il programma nucleare raggiungera’ un livello “che pensiamo necessiti un’azione”. Il segretario di Stato ha precisato che “tutte le opzioni sono sul tavolo”, spiegando che gli Usa non vogliono un conflitto armato, ma se la Corea del Nord continuera’ a minacciare la Corea del Sud o le forze armate Usa ci sara’ “una risposta appropriata”. 

La Russia interviene

“Bisogna evitare di arrivare a un punto critico, di costringere Pyongyang nell’angolo con esercitazioni militari, difesa missilistica e altre azioni”, ha dichiarato Viktor Ozerov, presidente della commissione Difesa del Consiglio della Federazione russa, primo segnale di malcontento in arrivo da Mosca per quella che appare come la svolta dell’Amministrazione Trump sulla Corea del Nord. “L’intenzione degli Stati Uniti di ritirarsi dai colloqui a sei sulla Corea del Nord indica l’impotenza di Washington”, ha aggiunto Ozerov, citato dall’agenzia di stampa Interfax. “La politica della pazienza strategica è finita. Stiamo esplorando una nuova gamma di misure diplomatiche, di sicurezza ed economiche. Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha affermato il segretario di stato americano Rex Tillerson in Corea del Sud. Dopo che ieri la rappresentante Usa all’Onu Nikki Haley ha detto in una intervista a Cnn che gli Stati Uniti non vogliono più sedersi al tavolo dei ‘colloqui a sei’ (insieme a Corea del Nord, Corea del Sud, Giappone, Russia e Cina), Ozerov ha precisato che “una volta di più il ruolo principale nel risolvere il problema della Corea del Nord è nelle mani di Cina e Russia”. 

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