Filippine: scontri esercito-Isis, 2.000 civili intrappolati

MANILA. – L’esercito filippino sta tentando di liberare piu’ di 2.000 abitanti di Marawi, nel sud delle Filippine, dalla morsa di un gruppo jihadista Maute, conosciuto come lo Stato islamico di Lanao, che ha giurato fedelta’ all’Isis. I violenti scontri, iniziati martedi’ scorso, hanno gia’ causato un centinaio di morti nella citta’, che e’ la capitale di Lanao del Sur, una provincia zona a maggioranza musulmana dell’isola di Mindanao.

I vertici militari di Manila assicurano che la battaglia e’ molto vicina alla conclusione. Il gruppo armato in lotta contro i militari e’ formato ancora da 40-50 ribelli (ma potrebbero essere di piu’) che stanno pero’ opponendo una arcigna resistenza. Le Forze armate controllano la citta’, ad eccezione di alcune aree. I ribelli hanno ucciso gia’ 19 civili e la citta’, bombardata dall’esercito nelle zone controllate dai jihadisti, e’ da una settimana senza luce, linee telefoniche e acqua. Gran parte dei 200.000 abitanti e’ fuggita in localita’ vicine e piu’ di 40.000 persone sono state evacuate dall’esercito e portate in campi profughi provvisori. Dall’inizio dei combattimenti sono morti anche 61 ribelli, 15 soldati e 3 poliziotti. Martedi’ scorso il Maute ha lanciato una offensiva, nel tentativo di prendere la citta’, dopo una operazione dell’esercito per arrivare alla cattura di Isnilon Hapilon, leader del piu’ grande e potente gruppo jihadista Abu Sayyaf. L’assalto di Maute e’ stato rivendicato dall’Isis tramite l’agenzia Amaq. 

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