Un’Irlanda da far tremare le vene ai polsi

ROMA – Ormai che se la ricorda più la Tigre Celtica, la ennesima dimostrazione fallita che con tasse basse si ha un forte sviluppo è arrivata al capolinea.

L’Irlanda ha infatti accettato un piano di aiuti mozzafiato che porterà nelle casse disastrate della patria della birra scura una somma che al momento è stimata tra gli 80 ed i circa 90 miliardi di euro in tre anni.
E l’importo, che sembra agghiacciante in valore assoluto, assume tutt’altra valenza se lo si rapporta agli appena 4 milioni e 400 mila irlandesi, tanti sono i cittadini, che dovranno caricarselo sulle spalle; per un carico pro capite di oltre 20.000 euro, inclusi vecchi e bambini.
Si può quindi comprendere come mai in queste ore la tensione stia salendo; e sta salendo sia dalla base, dai cittadini, che tra i politici.
Forme di protesta che hanno sfiorato la violenza sono infatti avvenute stanotte quando l’ufficio occupato dai collaboratori del ministro dei Trasporti Noel Dempsey è stato attaccato da vandali. Sono state infrante le vetrate e la parola ‘Traditori’ e’ stata scritta in vernice rossa.
Da parte politica a rilanciare la retorica allarmistica è stato invece il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, secondo cui “è il futuro della nostra valuta unica ad essere in gioco” tanto che anche il presidente dell’Unione europea Herman van Rompuy ha dovuto prodigarsi a gettare acqua sul fuoco dell’allarme dichiarando che “La rete di sicurezza per l’Irlanda è evidentemente sufficiente”, come ha affermato durante una conferenza stampa a Stoccolma.

E Van Rompuy ha voluto calmare i mercati anche per quanto riguarda il Portogallo che godrebbe di “una situazione sana”, visto che secondo alcuni osservatori potrebbe essere Lisbona il prossimo obiettivo della speculazione di mercato sui rischi di debito una volta eliminata dalla linea di tiro l’Irlanda.
Secondo il Presidente della UE il paese iberico non ha bisogno di aiuti e la sua situazione “è completamente diversa da quella dell’Irlanda”.

Anche sotto il profilo valutario la situazione irlandese ha creato allarme; la situazione dell’euro sarebbe infatti, nelle parole della Cancelliera Angela Merkel ‘eccezionalmente’ seria che ha poi sottolineato che l’Irlanda e’ causa di ‘grande preoccupazione’.
Merkel ha poi definito ‘positivo’ il meccanismo del piano di aiuti messo a punto dall’Europa invitando però a prevedere condizioni piu’ dure per la concessione degli aiuti.

Il governo irlandese intanto mette oggi gli aggiustamenti al piano di salvataggio che dovrebbe portare nelle casse di Dublino circa 15 miliardi di euro in tagli e tasse, e potrebbe essere l’ultimo atto del governo guidato da Brian Cowen mentre cresce la fronda interna del partito del primo ministro, il Fianna Fail, di chi vuole le sue dimissioni.
Cowen ha infatti chiesto di restare al potere fino a quando il parlamento di Dublino non avra’ approvato il piano di salvataggio; ciò in nome dell’’interesse nazionale’ che va oltre quello della politica.
Dopodiche’, il prossimo anno, Cowen sciogliera’ le Camere.
Per l’Unione europea, però, il ritorno alle urne sarebbe un atto “irresponsabile” in un momento cosi’ difficile per il Paese.  

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