Messico, otto persone uccise durante una veglia funebre

Sabato sera, verso le h 21.30, un commando di uomini armati e incappucciati ha fatto irruzione in una casa sparando sulle persone che si erano riunite per una veglia funebre.

Il sanguinoso agguato è avvenuto nel comune di Atoyac de Alvarez (87 km a nord di Acapulco) nello stato di Guerrero. Decine di persone si erano riunite per pregare in seguito alla morte di Rosendo Galeana Soberanis ucciso lo scorso 12 gennaio con un colpo d’arma da fuoco alla nuca.
Durante la sparatoria sette persone sono morte sul colpo, una è deceduta domenica per le gravi lesioni riportate. Quattro sono i feriti ricoverati nell’ospedale locale.
La polizia sta indagando sull’accaduto.

La zona di Acapulco è diventata, negli ultimi due anni, l’epicentro di violenti scontri tra bande rivali legate al traffico di droga, che si disputano il controllo dell’area portuale della città. Notizie di sparatorie, scontri con la polizia, decapitazioni sono all’ordine del giorno a conferma di come la violenza, legata al narcotraffico, si stia spostando sempre più a sud rispetto alle ormai note zone di confine con gli Stati Uniti.

Lo scorso agosto i cartelli della droga avevano cercato di penetrare anche nel mondo della scuola. Molti insegnanti della famosa località turistica avevano ricevuto minacce di morte se non avessero dato metà del loro stipendio ai narcotrafficanti. Scioperi dei docenti e proteste per la mancanza di sicurezza si sono protratti per settimane, facendo slittare l’inizio dell’anno scolastico.

Lo scorso 6 ottobre, per contrastare l’ondata di violenza che ha interessato la regione, il governo aveva lanciato l’operazione “Guerrero Seguro”, anche per rispondere alla crescente domanda di sicurezza della popolazione. Gli effetti dell’operazione ancora non si vedono e il governatore dello Stato, Ángel Aguirre Rivero, è al centro di numerose polemiche.

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