Foto Reportage. India, cimitero di navi tra lavoratori pagati 2 euro al giorno

DARKUKHANA (Ship Breaking Yard, Darukhana, Mumbai) – Darukhana è una zona industriale a nord di Mumbai nota per i cantieri in cui vengono demolite e riutilizzate parti navali. Un numero imprecisato di cantieri offre lavoro a circa 6.000 persone che provvedono in 12 settimane allo smantellamento di 20.000 tonnellate di navi cargo. Le condizioni di lavoro sono pericolose sia per il metodo di smantellamento, quanto per le sostanze altamente tossiche presenti.

Una mattina a Darukhana: Luglio 2011
Entrato nel dock sono travolto da un rumore assordante e comunicare è quasi impossibile. Il forte odore di fiamma ossidrica misto ai lubrificanti bruciati rende l’aria irrespirabile. Neppure la pioggia monsonica, tipica di questo periodo dell’anno, sembra intimorire i lavoratori che procedono incessanti. La mia presenza non li disturba. Cerco d’interloquire con qualcuno per conoscere le loro condizioni di vita ed il loro salario. I loro sono volti di chi è abituato ad un lavoro usurante. Hanno appena iniziato a smantellare una nave.

Uomini provenienti da zone rurali dell’India o del Pakistan rischiano la vita ogni giorno per una paga giornaliera inferiore ai 2 euro. La rottamazione di vecchie navi da carico provenienti da tutto il mondo e l’esportazione di rottami d’acciaio contaminato, sono un business molto redditizio grazie all’irrisorio costo del lavoro. É vero che la rottamazione di materiali crea ricchezza, ma le condizioni in cui gli operai lavorano causano quotidianamente incidenti dovuti alla mancanza di protezioni, all’esposizione al rumore ed alla contaminazione di amianto, piombo, arsenico, olio, solventi e cromo. Le zone circostanti sono colpite da inquinamento chimico dovuto ai vari liquidi scaricati nell’acqua utilizzata dagli abitanti per lavare e cucinare.

Guardandoli lavorare così duramente, mi stupisco di percepire nei loro sguardi una felicità inconsueta, forse inconscia. Sorridono come fossero i protagonisti di un film, un film fatto di tante, diverse sfaccettature che non riusciamo nemmeno ad afferrare.

 

Galleria fotografica di Aldo Feroce ©

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