Terremoto in Messico. Nessun danno, tanta paura

CITTA’ DEL MESSICO (corrsispondente) – Un forte terremoto, di magnitudo 7.9 della scala Richter (7.4 secondo l’istituto geo-sismico USA), è stato registrato ieri in Messico, con epicentro a Ometepec nello Stato costiero di Guerrero, a 180 chilometri da Acapulco. Nessun allarme tsunami è stato emanato.

Nella capitale la gente, dopo la prima scossa (la più forte) registrata poco dopo mezzogiorno, si è riversata nelle strade. La corrente è stata interrotta provocando problemi alla circolazione per il blackout dei semafori. Un ponte di cemento è crollato schiacciando un autobus che fortunatamente viaggiava vuoto. Anche l’autista risulta illeso.
Panico fra i turisti in vacanza ad Acapulco ma, a parte la paura, non sono stati registrati danni. Ottocento sarebbero, invece, le case danneggiate nella zona dell’epicentro. La scossa e stata avvertita anche in Guatemala.

L’agenzia sismologica messicana ha confermato che quello di ieri è stato il terremoto più forte dopo quello disastroso del 19 settembre del 1985 di magnitudo 8.1, che aveva provocato 9500 vittime. La capitale messicana, che si estende su quello che una volta era un lago, è molto vulnerabile ai sismi. Il terreno, poco compatto, amplifica l’effetto delle onde telluriche, anche se queste si verificano a molta distanza.

Apprensione anche alla Casa Bianca per le sorti della figlia primogenita del presidente Obama in vacanza a Oaxaca. Un portavoce del governo ha comunicato che “Malia Obama sta bene e non si è mai trovata in pericolo”.

Nello Stato del Chiapas una simulazione di allerta terremoto era prevista per le ore 12.00, due minuti prima della scossa reale. Quindi, al momento della scossa tellurica, le scolaresche si trovavano già all’esterno degli edifici scolastici e l’allarme “simulato” si è trasformato in allarme reale.

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