«In totale 39.058 persone sono state sequestrate almeno una volta nel corso della loro vita fra il 1970 e il 2010», in questo Paese di 47 milioni di abitanti, riferisce lo studio, realizzato dall'Institut Cifras y Conceptos e finanziato dall'Unione europea e il cui obiettivo è «di far emergere la verità, aiutare la giustizia e le vittime a ottenere indennizzi», sottolinea il Centro.
Dall'inchiesta emerge che circa l'80% delle vittime sono uomini di età compresa fra i 18 e i 65 anni, che vivevano in zone rurali, e il cui rapimento ha uno scopo economico. Il caso degli stranieri, resta minoritario, con circa il 3%. Le Farc, che nel 2012 hanno ufficialmente rinunciato ai rapimenti per aprire dei negoziati di pace, sono ritenute responsabili del 37% del totale dei rapimenti in 30 anni.
Negli anni '90, età d'oro della guerriglia, è stata superata la soglia dei 2.000 sequestri annui. Al 2000 spetta il record assoluto con 3.500 persone prese in ostaggio. A partire dal 2004, il numero dei sequestri è progressivamente calato fino a raggiungere i 1.252 del 2010. Complessivamente, un quinto delle vittime sono state liberate e dalle forze dell'ordine, il 67% è stato rilasciato, la maggior parte delle volte in cambio di un riscatto, il 5% è riuscito a fuggire mentre l'8% è stato assassinato. Motivo ricorrente di indignazione nel Paese: solo
l'8% dei casi si è risolto con una condanna dei responsabili.