Terremoto. In Nepal stato di emergenza, almeno 1500 morti

ROMA – Sono almeno 1.500, finora, le vittime accertate del tremendo terremoto di magnitudo 8.1 che ha colpito il Nepal e causato morti anche nei paesi vicini come India, Bangladesh e Tibet. Lo riporta il Times of India. Il bilancio dei morti è ancora provvisorio.

Il governo nepalese ha dichiarato oggi lo stato di emergenza nazionale dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.9 che ha devastato Kathmandu e la vallata circostante. Lo riferisce il sito on line E-Kantipur.  E’ stato deciso di stanziare 500 milioni di rupie nepalesi (circa 5 milioni di euro) a favore di un fondo per la ricostruzione delle aree terremotate. Intanto il premier Sushil Koirala ha deciso di sospendere la sua visita in Indonesia e tornare oggi in patria per seguire da vicino la tragedia che ha colpito l’ex regno himalayano. 

Il Nepal e l’India erano già stati teatro di un devastante terremoto il 15 gennaio del 1934, quando un sisma di magnitudo 8 devastò le città di Kathmandu, Munger e Muzaffarpur, con piu’ di 11.000 morti, e lo Stato indiano del Bihar, dove persero la vita in oltre 7.000.   Il terremoto fu avvertito da Lhasa a Bombay e a Calcutta crollò la cattedrale di San Paolo.

Fonti locali riferiscono che attualmente ci sono ancora molti dispersi e molte sono anche le segnalazioni di persone intrappolate sotto le macerie. Anche sotto la torre Dharahara, uno storico monumento di 62 metri e nove piani, patrimonio Unesco e una delle mete preferite dei turisti nella capitale nepalese, ora distrutta e crollata al suolo. E’ la terza volta che viene distrutta da un terremoto.  Sono state danneggiate anche alcune famose piazze medioevali dove sorgono palazzi reali e templi. Decine di migliaia di persone sono ancora in strada a Kathmandu per la paura di scosse di assestamento che stanno continuando. E’ emergenza negli ospedali per l’arrivo di moltissimi feriti. L’aeroporto è stato chiuso e diversi voli dall’India sono stati cancellati.  

Si registrano al momento ancora molte scosse di assestamento, alcune molto forti.  Ci sono state nelle tre ore successive almeno altre otto repliche di magnitudo superiore a 4 gradi Richter. Il terremoto ha provocato anche diverse valanghe sull’Everest dove in questa stagione ci sono decine di alpinisti e di guide nepalesi. Ingenti danni si riportano anche negli stati indiani dell’Uttar Pradesh, Bihar e West Bengala, dove la scossa è stata nettamente avvertita e ha causato vittime e danni.Il sisma è stato avvertito anche in Cina dove sono  morte 3 persone e in India, dove continuano a registrarsi ancora scosse. In particolare in India sono 20 persone  morte nel nord. Le vittime sono state causate da crolli negli stati del Bihar, West Bengala e Uttar Pradesh, dove sono morti 5 bambini.Il sisma ha seminato il panico nella metropoli di Calcutta dove sono state evacuate le stazioni della metropolitana.Sospese anche le elezioni locali che erano in corso in 12 distretti nel nord dello stato del West Bengala.

Intanto l’unità di crisi della Farnesina si è immediatamente attivata e sono in corso verifiche sull’eventuale coinvolgimento di italiani nel terremoto.  Cordoglio e solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e al governo del Nepal sono state espresse dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo rende noto Palazzo Chigi spiegando che la Farnesina ha immediatamente garantito un aiuto di emergenza per consentire soccorsi e distribuzione di generi di prima necessità.

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