Terremoto in Nepal provoca valanga. 18 alpinisti morti

KATHMANDU – La valanga innescata dal terremoto sul monte Everest, in Nepal, ha travolto e ucciso almeno 18 alpinisti, tra le quali diversi stranieri.

E’n stata una squadra specializzata  dell’esercito indiano a recuperare i 18 cadaveri sul Monte Everest. Le autorità nepalesi stimano che almeno 1.000 scalatori, tra i quali 400 stranieri, si trovavano al campo base o in altri campi sull’Everest quando si è verificato il sisma.

Infatti molti di looro sono rimasti bloccati sulle nevi, come ha riferito un giornalista della France Presse che e’ sul posto. “Ci ha sorpresi il terremoto mentre eravamo sull’Everest, qui sta nevicando e non ci sono elicotteri in volo”, ha scritto in un sms il giornalista che lavorava a un reportage sul “Tetto del mondo”.  

E’ salvo, tuttavia, il noto alpinista tirolese non vedente, Andy Holzer, che in questi giorni sta preparando la scalata dell’Everest. “Andy e la sua squadra stanno tutti bene. Attualmente si trovano al campo base avanzato e hanno sentito tremare la terra”, racconta la moglie dello scalatore, Sabine Holzer all’agenzia Apa. Non sono stati interessati direttamente dalla valanga. Solo tramite lo smartphone di uno sherpa hanno appreso le notizie conseguenze devastanti del terremoto. Holzer vive con sua famiglia a Tristach, nel Tirolo austriaco, a pochi chilometri dal confine con l’Alto Adige. Anche nel 2014 era sull’Everest, quando una valanga uccise 18 sherpa e pose fine alla sua spedizione. Finora solo uno scalatore cieco, l’americano Erik Weihenmayer, è riuscito a salire sulla vetta della montagna più alta del mondo.

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