Austria al voto. Ultradestra favorita

VIENNA РCӏ molta attesa, e anche preoccupazione, per i risultati del ballottaggio delle elezioni presidenziali che si svolge oggi in Austria.

Sono circa 6,4 milioni i cittadini chiamati a votare per un secondo turno che si giocherà fra l”esponente di estrema destra Nobert Hofer e il candidato dei Verdi, Alexander Van der Bellen, escludendo per la prima volta i partiti socialdemocratico e popolare, assieme al governo. In tutta Europa, ma anche negli Stati Uniti dove avanza Donald Trump, ci si chiede se trionferà il populismo anti immigrati o se gli elettori si coalizzeranno per fermare la sua avanzata. Al primo turno del 24 aprile, Hofer è stato a sorpresa il più votato con il 35,1%, seguito ad una certa distanza da Van der Bellen con il 21,3%. I candidati del partito socialdemocratico e popolare hanno avuto entrambi un umiliante 11%. Affabile, sorridente, elegante e ben educato, Hofer è il volto rassicurante del partito austriaco della Libertà (Fpoe), guidato dal ben più provocatorio Heinz-Christian Strache. “Nessuno deve temermi”, dice suadente questo ingegnere aeronautico 45enne, padre di quattro figli, che ha saputo capitalizzare le paure dei ceti medio-bassi di fronte a immigrazione e globalizzazione. Il presidente austriaco ha un ruolo in gran parte cerimoniale, ma Hofer ha già fatto sapere che potrebbe ricorrere al suo potere di sciogliere le camere se il governo “causerà grave danno”, ovvero se non riuscirà a controllare l”immigrazione. In questo caso si tornerebbe probabilmente alle urne e molti prevedono una avanzata del Fpoe. Hofer ha poi ridimensionato la sua minaccia, ma intanto il suo successo al primo turno ha già provocato un terremoto nella politica austriaca, con le dimissioni del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann.

A sostituirlo alla guida del governo è ora Christian Kern, ex direttore delle ferrovie austriache, anche lui socialdemocratico. Non è chiaro se questo cambiamento al vertice sia piaciuto all”elettorato, anche perchè non sono stati pubblicati sondaggi in vista del voto di domenica. Kern ha dato il suo appoggio al candidato Verde. Economista 72enne, Van der Bellen, si è rivolto a tutti gli austriaci che vogliono fermare Hofer: “chiedo a quanti non mi sopportano, ma che sopportano Hofer ancora meno. Andate alle urne il 22 maggio e votate per me turandovi il naso”. Quello del primo turno delle presidenziali è stato in gran parte un voto di protesta, alimentato dall”aumento della disoccupazione e il rallentamento della crescita economica. L”arrivo di 90mila migranti nel 2015 ha rafforzato le paure del ceto meno abbiente e meno istruito che teme di essere messo da parte dalla globalizzazione. E” quello stesso elettorato, prevalentemente maschile, che sta facendo il successo di Donald Trump alle primarie repubblicane negli Stati Uniti. Non a caso le elezioni austriache sono molto seguite dai grandi giornali americani.

Se in Italia le tensioni al Brennero – ieri è stato annunciato l”invio di altri poliziotti austriaci al confine per controllare i migranti – hanno chiarito subito i rischi di una vittoria di Hofer, molte altre capitali hanno gli occhi puntati sul voto di Vienna. L”elezione di Hofer sarebbe un brutto segnale per chi teme un successo del Front National alle presidenziali in Francia e l”ascesa di partiti populisti euroscettici in altri paesi europei. Tanto più in vista di un voto cruciale per il futuro dell”Europa come il referendum sulla Brexit il prossimo 23 giugno in Gran Bretagna. Parte dell”ondata populista in Europa, l”avanzata di Hofer riaccende antichi e sgradevoli fantasmi in Austria, paese che non ha mai fatto pienamente i conti con il passato nazista. Hofer si è mostrato in parlamento esibendo all”occhiello un fiordaliso, simbolo nazionalista che veniva usato anche dai nazisti. Ed erano note le simpatie per Adolf Hitler di Joerg Haider, defunto leader del Fpoe. Nel 2000 l”Austria fu ostracizzata in Europa per l”ingresso del Fpoe in un governo con il partito popolare, un presidente di questo partito creerebbe molti imbarazzi a livello internazionale. 

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