Iraq: Amnesty a Mosul: basta violenze a sunniti

BEIRUT – Amnesty International ha lanciato un appello al governo iracheno perche’ nell’offensiva in corso su Mosul impedisca il ripetersi degli “spaventosi abusi” gia’ commessi contro civili sunniti da parte di milizie sciite alleate del governo di Baghdad, e in alcuni casi dalle stesse forze governative, dopo aver strappato all’Isis altre citta’, tra cui Falluja.

“Dopo essere fuggiti dagli orrori della guerra e dalla tirannia dell’Isis, gli arabi sunniti in Iraq devono affrontare rappresaglie brutali per mano di milizie e forze governative, venendo puniti per crimini commessi dall’Isis”, ha detto in un comunicato Philip Luther, responsabile per la ricerca di Amnesty in Medio Oriente e Nord Africa. In un rapporto basato su interviste con 470 testimoni, Amnesty denuncia violenze inflitte a migliaia di civili sunniti, comprese esecuzioni sommarie e torture, anche su ragazzi minorenni. 

Amnesty cita tra l’altro le violenze subite da due clan tribali sunniti nei pressi di Falluja, sospettati di simpatie per l’Isis. Il 3 giugno scorso, le milizie sciite hanno rapito 1.300 uomini e ragazzi adolescenti della tribu’ dei Mehemeda che fuggivano dalla localita’ di Saqlawiya e li hanno rinchiusi in una fattoria abbandonata dove li hanno sottoposti ad ogni genere di violenze. Un comitato d’inchiesta istituito in seguito dal governatore della provincia di Al Anbar ha accertato che 49 dei prigionieri sono stati uccisi, alcuni bruciati vivi o torturati a morte, mentre di altri 643 non si e’ piu’ saputo nulla. Un altro episodio denunciato risale al 30 maggio, quando 12 uomini e ragazzi della tribu’ dei Jumaila in fuga da Al Sijr, altra localita’ a nord di Falluja, sono stati passati per le armi dopo essersi consegnati a militari che vestivano uniformi governative. Di altri 73 catturati alcuni giorni dopo non si e’ piu’ saputo nulla.  

Intanto la tivù turca annincoa che  sono 11 i peshmerga curdi morti dall’inizio delle operazioni militari per liberare Mosul. Solo ieri, primo giorno dell’offensiva, hanno perso la vita 10 combattenti curdi. Un altro peshmerga è morto stamane in uno scontro a fuoco in un villaggio a sud-est  nei pressi di Makhmour, città sulla linea del fronte. Ieri il presidente del Kurdistan iracheno, Masoud Barzani, ha annunciato la “liberazione” dalla presenza dell’Is un’area di 200 km quadrati.  I peshmerga avrebbero “liberato” nove villaggi a est della città.  

L’allarme Onu

Circa 10mila civili potrebbero essere usati come scudi umani dallo Stato Islamico nelle operazioni di difesa della città irachena di Mosul. Lo ha comunicato oggi l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Il capo della missione dello Iom in Iraq, Thomas Weiss, ha dichiarato inoltre che si prevede un consistente aumento di persone costrette a fuggire non appena le operazioni militari avranno coinvolto la periferia della roccaforte dell’Isis. 

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