Strage Berlino. La Germania chiede leggi piu’ severe

BERLINO  – L’attentato al mercatino di Natale di fronte alla Chiesa del memoriale di Berlino ha fatto esplodere il dibattito e le polemiche in merito alle politiche migratorie e di sicurezza. In particolare, i politici dell’Unione di centrodestra fanno pressione per una stretta legislativa e per controllare meglio le frontiere.

L’Spd si e’ detta parzialmente disponibile a un confronto, mentre i Verdi e la Linke attribuiscono la responsabilita’ dell’attentato all’incuria delle autorita’ competenti. Il ministro dell’nterno Thomas de Maizie’re (Cdu), ha classificato la Tunisia, l’Algeria e il Marocco come Paesi nuovamente sicuri, e pertanto, secondo il Ministro e’ tempo che i Verdi smettano di osteggiare i rimpatri verso i Paesi del Maghreb. “Il numero dei rimpatri aumentera’ significativamente” ha detto il Ministro alla “Bild am Sonntag”. Inoltre de Maizie’re vuole che i partner di coalizione dell’Spd sostengano il disegno di legge che prevede la possibilita’ detentiva per i soggetti considerati pericolosi per la sicurezza nazionale. La presenza di migranti che rifiutano di farsi identificare non sara’ piu’ tollerata in Germania, e verranno intensificati i controlli al confine con l’Austria.

Il rimpatrio del tunisino sospettato della strage di Berlino, Anis Amri, era stato ostacolato da problemi burocratici. Il segretario della Csu, Horst Seehofer, ha ribadito la richiesta di istituire centri di transito per i richiedenti asilo, come dichiarato alla “Welt am Sonntag “. In tali centri dovrebbero “essere presenti poliziotti, medici, interpreti e giudici in grado di decidere in breve tempo a chi concedere l’asilo e a chi no”. Tale richiesta e’ stata finora respinta dall’Unione, ma l’esperto di politica interna dell’Spd Brukhard Lischka e il vice-capo gruppo in Parlamento Eva Hoegl si sono detti possibilisti. Gerd Landsberg, direttore esecutivo dell’Associazione tedesca delle citta’ e dei comuni, si e’ detto favorevole ad un aumento della video-sorveglianza. Critiche al Governo erano state espresse alla “Saarbrucker Zeitung” da parte del capo dei Verdi Anton Hofreiter.  

Condividi sui social

Articoli correlati