ROMA – I socialisti francesi non hanno atteso neppure la chiusura dei seggi per scendere in piazza e dare inizio al festeggiamenti per Holland, nuovo presidente.
In Italia la percentuale dei votanti è stata del 49,66%, 6,20 punti in meno rispetto alle precedenti elezioni. Un calo molto consistente. I seggi chiuderanno lunedì alle 19. In Francia la maggio parte dei seggi ha chiuso entro le 18, ma quando ancora mancavano ni dati delle grandi città, chiusura alle ore 20, è stata la France presse, a dar ufficialità ai sondaggi ed exit poll che si sono susseguiti anche se si trattava di rilevazioni non consentite fino alla chiusura dei seggi. Per tutta la giornata i vari “ rumors” hanno segnalato la sconfitta di Sarkozy, Un giornale belga ,“ Le soir,” fino dalle prime ore del pomeriggio, senza alcun dubbio, ha assegnato ad Holland una percentuale variabile fra il 52 e il 53%. Le voci si sono rincorse, exit poll , poi le prime proiezioni su dati veri confermavano le percentuali attribuite al leader dei socialisti francesi, fino ad arrivare a un 54%. Che Sarkozy ormai si rassegnava alla sconfitta si capiva in modo da non lasciar dubbi dal fatto che la manifestazione del partito di centrodestra veniva annullata. Se ne tornavano a casa gli allestitori del palco mentre la piazza si andava colorando con le bandiere del partito socialista. Mentre già arrivavano i primi commenti, anche se con la prudenza necessaria visto che i seggi erano ancora aperti, si tiravano le fila, sempre in base ad exit poll di una straordinaria giornata elettorale che vedeva milioni di cittadini presentarsi alle urne non solo in Francia ma anche in Grecia, due elezioni il cui esito lascerà il segno nella politica europea, chiamando in causa in nporimo luogo le scelte di Angela Merkel che hanno fatto pagare un prezzo molto alto a lavoratori, pensionati, giovani e donne, in termin di condizioni di vita e di lavoro, con la disoccupazione in continua crescita: A pagare duramente la popolazione greca che nelle urne ha dimezzato i voti per i partiti che hanno governato secondo i diktat dell’Ue. Merkel il cui partito in testa per pochi voti in un piccolo Land con l’Spd che lo tallona e avanza di quattro punti. La maggioranza di centrodestra non sarà più in grado di governare il land e dovrebbe essere l’Spd in allenza con altre forzse a prenderne la guida.
Atene: crollano socialisti e destra, si affermano i comunisti. Neonazisti in Parlamento
I primi dati a seggi chiusi arrivano proprio dalla Grecia. Si tratta di exit poll molto indicativi:. Crollano i due più forti partiti, Nuova Democrazia, centro destra e Psok, parti.to socialista. Si tratta delle due formazioni che hanno guidato il governo mettendo a punto il programma di salvataggio oddinato dalla Ue, o meglio dalla Merkel. Un programma ,lacrima e sangue, osteggiato dalla gfran parte della popolazione, dai sindacati. Nuova democrazia, secondo gli exit poll si colloca fra il 17-20 % dei voti, il Pasok naviga fra il 14 e il 17% e sarebbe superato da una colazione di cui fa parte il partito comunista indicato fra il 15 e il 18%, che punta a ricontrattare con la Ue le misure per risanare i conti pubblici. Sopra il 10% sarebbe un’altra coalizione di sinistra che si batte per far uscire la Grecia dall’area dell’euro. In questo clima forte affermazione della destra, di marca neonazista, Alba d’oro,che entra nel Parlamento. Stando a questi datti è molto difficile dar vita a qualsiasi governo. Nuove Democrazia e Pasok, anche se lo volessero, non avrebbero i voti necessari per formare la maggioranza. Solo a tarda note si avranno i risultati definitivi vista la complessità del conteggio dei voti.
Merkel perde la maggioranza nel Land Schleswig-Holstein
Exit poll anche per il Land tedesco dello Schleswig-Holstein dove la maggioranza di centrodestra esce battuta anche se la Cdu di Angela Merkel mantiene un leggero vantaggio con il 30,5% rispetto alla Spd che anche con un balzo di quattro punti ha conquistato circa il 30%. Il partito del Cancelliere subisce di fatto una sconfitta.,mentre l’avanzata del Spd à molto significativa anche se i socialdemocratici non riescono nell’obiettivo di diventare il primo partito. Secondo le rilevazioni della televisione pubblica Ard, l’Fdp (liberali) ha l’8,55% dei consensi. I Verdi ottengono il 14%, un record storico per la formazione ambientalista. Successo dei Pirati con un 8% che conterebbero sui voti di cittadini che abbandonato l’’Spd non si erano più recati ai seggi. Successo anche dell’Ssw, il partito che rappresenta la minoranza danese, che si attesta al 4,5%. Crolla invece la Linke (sinistra radicale) che crolla dal 6% di due anni fa al 2,5% ed esce dal Parlamento del Land. Se i risultati degli exit poll troveranno conferma, nel Parlamento regionale Cdu e Spd avranno 22 seggi, i Verdi dieci, i liberali dell’Fdp sei, i Pirati sei, l’Ssw tre. La maggioranza di centrodestra che finora governava il Land al confine con la Danimarca esce quindi battuta da questo turno elettorale e la Spd, unendosi ai Verdi e all’Ssw, potrebbe governare.
Serbia. Tadic e Nikolic al ballottaggio
Si è votato anche in Serbia per presidenziali e legislative, in alcune zone del paese anche per municipali e regionali, in un panorama politico segnato da uno scontro molto forte fra due principali schieramenti, quello filoeuropeo che fa capo al presidente Boris Tadic e il fronte conservatore di ispirazione nazionalista guidato da Tomislav Nikolic. I Serbi sceglieranno il nuovo presidente da una lista di 12 candidati e il nuovo Parlamento (composto da 250 seggi) tra i 18 partiti in lizza. Il duello tra Tadic e Nikolic, in corsa per la poltrona presidenziale vede i due dati praticamente in parità dai ultimi sondaggi che stanno uscendo. Gli analisti di Belgrado guardano al ballottaggio che si terrà il 20 maggio e prevedono la vittoria di Tadic.