Il sovrano di Wikileaks scarcerato su cauzione: resterà in libertà vigilata

LONDRA – Julian Assange è stato finalmente scarcerato su cauzione. La quota di 282 mila euro (240mila sterline) è stata pagata dai registi Micahel Moore, John Pilger e Ken Loach e da alcuni sostenitori. I

nfatti il giornalista Assange non aveva più accesso ai suoi conti bancari e alla sua carta di credito, come ci spiega il suo avvocato Mark Stephens. Dovrà comunque utilizzare un braccialetto elettronico per poter essere intercettato.

“Non è stato facile trovare i soldi” – ha detto l’avvocato che ha puntualizzato – “il mio cliente non è ricco e nonostante tutto gli son stati bloccati i conti, gli è stato negato il passaporto e dovrà indossare un braccialetto elettronico come se fosse un pericoloso criminale”. In effetti Julian Assange è stato trattato come un pericolosissimo criminale capace, con uno schiocco delle dita, di far saltare in aria Buckingham Palace. É stato trasportato con un furgone delle forze armate, con vetri antiproiettile e manette al Tribunale di Londra. Qui l’avvocato ha annunciato di aver trovato i soldi per la scarcerazione. La seduta si è svolta alla presenza della madre di Assange, la Sig.ra Christine, mentre fuori migliaia di sostenitori venuti da tutto il mondo lo aspettavano. Un pericoloso criminale che in realtà non si è mai nascosto, come affermano i legali: si trovava presso il Frontline Club un posto ricco di giornalisti.

Il Guardian ha rivelato che non è stata la Svezia, ma il Regno Unito ad opporsi al rilascio su cauzione. Forse c’è la paura che Assange possa mettere in crisi la corona Inglese? In fondo sappiamo quanto i sovrani siano superstiziosi!

Ma l’avvocato fa delle importanti rivelazioni: “Se le autorità britanniche non parlavano con gli svedesi, con chi parlavano? É tutto altamente irregolare perché il Crown Prosecution Service dovrebbe agire come agente delle autorità svedesi e invece sembra che agissero senza che la Svezia o lo stesso direttore delle procure Keir Starmer fossero messi al corrente”.

Ancora più discutibile è la motivazione per cui il giornalista viene trattato come “pericoloso criminale”. Assange, è tenuto in stretta sorveglianza per un caso di stupro avvenuto in Svezia. Uno stupro insolito per la verità: “si trattava di un rapporto sessuale tra persone consenzienti, ma che ha generato solo il malessere della ragazza la sera stessa perché Assange non ha voluto usare il preservativo. L’indomani mattina però, tutto era svanito e la ragazza è andata anche a comprare la colazione per Assange. Questo è bastato per fare in modo che il giornalista fosse ricercato come un pericoloso criminale in 188 paesi. Ma se si dicesse ufficialmente che le sevizie riservate  ad Assange sono dovute a ciò che scrive, sarebbe messa seriamente a rischio la democrazia e si avrebbe l’effetto freesby. Poiché l’accusa non regge Washington sta cercando altre scuse per sbattere in cella d’isolamento Assange. A quel punto chi verrebbe in soccorso di Assange, vittima delle “democrazie” occidentali? La Cina forse?

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