Scontri a Roma. Gasparri: “Nelle manifestazioni potenziali assassini”

ROMA – Continua la sceneggiata del capogruppo al Senato del Pdl Maurizio Gasparri.

Oggi, riferendosi alla prossima manifestazione prevista per il prossimo 22 dicembre, fa addirittura un appello ai genitori degli studenti direttamente dai microfoni della trasmissione Agorà, andata in onda questa mattina su RaiTre: “Dite ai vostri figli di stare a casa. Quelle manifestazioni sono frequentate da potenziali assassini. Vanno evitate”.  Parole gravissime da parte dell’ex missino che provocano sdegno alimentando lo scontro politico e sociale. Immediata la replica di Di Pietro che risponde per le rime: “L’unico vero potenziale assassino è Gasparri: è un assassino della democrazia. Governo e maggioranza continuano a provocare e tentano con la repressione di far tacere il disagio sociale. Alimentano la violenza, soffiando sul fuoco, con prese di posizione e azioni di stampo fascista”. Sull’impeto di questo irrefrenabile stato d’accusa da parte di Gasparri è intervenuto anche Pietro Calogero, il sostituto procuratore chiamato in causa dalle affermazioni dell’esponente del Pdl che ieri invocava un nuovo 7 aprile. “Invocare oggi quel giorno è una sciocchezza”  –  ha precisato il magistrato -. Quegli arresti furono frutto di una indagine di anni di lavoro condotti nel pieno rispetto della legalità, ci tengo a precisarlo. Riproporli adesso equivale a dare una risposta emotiva sbagliata”.

Insomma non è andata bene nemmeno questa volta all’ex militante del Fronte della Gioventù, evidentemente preso da una convulsione nostalgica per uno dei periodo più bui della storia italiana, quello degli anni di piombo. Che abbia superato il limite sono molti a dirlo, tant’è che viene addirittura definito come un  provocatore, un irresponsabile, come un esponente politico che vuole gettare benzina nel fuoco strumentalizzando un clima già di per sè rovente. Le parole pronunciate da Gasparri gli costano anche un esposto alla Procura di Roma presentato dai Verdi che chiedono ai magistrati “di verificare se le affermazioni del capogruppo in Senato del Pdl Gasparri siano una  diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico come previsto e sanzionato dall’articolo 656 del Codice Penale”.  

Tuttavia le schegge impazzite all’interno di questa maggioranza lasciano il segno ogni volta che prendono la parola. Lo ha dimostrato per primo il ministro La Russa con il suo abituale autoritarismo durante la trasmissione di Annozero, che apostrofava continuamente lo studente senza voler ascoltare le sue ragioni: “Zitto, Vigliacco”. E’ il tipico atteggiamento di chi ha già perso e non vuole ammetterlo. E così quando alla fine non si hanno più argomentazioni per ribattere si alza la voce, si sbraita, si urla, si farebbe di tutto pur di zittire il proprio avversario politico. Un teatrino vergognoso al quale questo governo zoppicante si è abituato in fretta.

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