Fuga di capitali all’estero, tra truffa, evasione e riciclaggio. Altro che scudo fiscale

ROMA – Da gennaio a luglio 2012 la Guardia di Finanza ha sequestrato ben 41 milioni di euro alle frontiere, negli aeroporti e nei porti di tutta Italia.

Almeno 2.638 interventi delle Fiamme Gialle che hanno scoperto ingenti capitali, frutto di truffe, evasione fiscale e anche riciclaggio di denaro sporco, pronti per giungere in altri Paesi. Un dato davvero allarmante, visto che i tentativi di portare i soldi all’estero sono aumentati del 78% rispetto all’anno precedente che aveva registrato 23,2 milioni di euro.
Ma non solo. Oltre alla moneta sono stati sequestrati anche 88 chilogrammi di oro e 570 d’argento.

Numerosi gli stratagemmi usati per occultare il denaro e farlo arrivare a destinazione. Soldi nascosti nella biancheria intima, oppure nei doppi fondi delle valigie, cuciti dentro le giacche e i pantaloni, nelle scarpe e stivali o addirittura  dentro i pacchetti delle sigarette con banconote da 500 rinvenuti all’interno di ogni sigaretta. Ma non solo. Somme di denaro sono state trovate perfino dentro gli assorbenti da donna o addirittura infilati accuratamente nelle parti intime.
Anche la macchina si è rivelata un mezzo strategico per portare i capitali all’estero. La Guardia di Finanza ha trovato mazzette di soldi nei doppi fondi delle auto, oppure accuratamente occultate nel vano dietro il contachilometri, oppure cuciti nei sedili della vettura.
Insomma, trucchi ingegnosi ben architettati, svelati non solo grazie alla particolare attenzione degli agenti, ma anche al fiuto dei “cash dog”, ovvero i cani addestrati per riconoscere l’odore dei soldi.
 

Eppure  i provvedimenti introdotti dal decreto legge 16 a marzo del 2012 parlano chiaro e sarebbe vietatissimo  varcare i confini trasportando contanti o titoli di importo superiore a 10.000 euro senza dichiararli.
Evidentemente neppure le sanzioni servono a molto in questo Paese e non è servito neppure lo scudo fiscale tanto voluto da Silvio Berlusconi che assieme a Giulio Tremonti pensavano di far rientrare i capitali nel Paese per incentivare gli investimenti. Ma l’unica crescita che si vede è quella di portare i soldi all’estero, almeno per chi ce li ha. Per gli altri non resta che piangere.

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