Pdl in crisi di nervi. Polverini alla deriva riparte da Ballarò

ROMA – A 24 ore dalle dimissioni di Renata Polverini il panorama che si presenta non è affatto dei migliori. Lo strascico della vicenda ha lasciato una puzza di pesce andato a male.

Insomma quel che resta del giorno sono le macerie polverose del Pdl entrato in una crisi di nervi, i cui scandali sembrano moltiplicarsi su tutta la penisola e una ex sindacalista dell’Ugl che ormai ha deciso di chiudere definitivamente questa esperienza pronta a dare la sveglia come un gallo. “Non mi ricandiderò”, ha precisato Renata Polverini con estrema sicurezza, mentre la cosiddetta “pietra dello scandalo” Franco Fiorito ha già fatto sapere che alle prossime elezioni regionali ci sarà. Il suo “faccione” lo troveremo sui manifesti in giro per la capitale, anche se non sa neppure lui  chi se lo piglierà “er batman”.

La neo dimissionaria, invece, rimane nel suo ufficio, come previsto dallo Statuto fino alle prossime elezioni, che presumibilmente potrebbero coincidere con le votazioni politiche. “Mi auguro – ha detto l’ex presidente –  di poter tornare a una vita più normale di quella dell’ultimo mese”.   Io metterò a disposizione di tutti i mezzi d’informazione tutto quello che so. Parlerò di usi e costumi di chi è passato per questa Regione e che fino a ieri pensava di potermi fare la morale. Non accetto lezioni da chi sul piano etico e morale non me le può dare”.
E poi sulle accuse mosse nei suoi confronti per aver favorito  l’ingresso in Regione di alcuni esponenti del sindacato replica: “Quelle sono figure che entrano ed escono con il presidente e delle quali il presidente si deve fidare. Non capisco quale sia il problema. I titoli li avevano altrimenti le istituzioni che devono vigilare su quelle figure professionali ci avrebbero comunicato qualcosa”. E anche sui vitalizi, precisa: “Qui paghiamo i vitalizi  a tutti. Anche quei parlamentari che gridavano allo scandalo dei vitalizi beneficiano proprio di vitalizi. Anche sulle risorse ai gruppi consiliari, non abbiamo fatto quello che si dice. Io me ne vado avendo azzerato tutte quelle risorse”. Tanto lei non consoceva nè peccati nè peccatori, tant’è che durante un’intervista a Sky tg24 dice: “Come potevo saper? È come dire che Monti sapeva di Lusi”.

Il parallelismo non è affatto attinente, ma ormai  Polverini crede di poterle cantar e a tutti. Perfino a Piero Marrazzo, contro il quale punta il dito dicendo che lui aveva la carta di credito.  La morale è sempre la stessa e probailmente se il caso Fiorito non fosse scoppiato non avremmo mai saputo nulla di quanto succedeva in Regione con i nostri soldi.
Inutile adesso dire che tutti sapevano, che le cose sono andate per anni in questo verso e nessuno se n’è accorto. Troppo comodo.

Intanto, l’ultima moda è quella di dare in pasto all’opinione pubblica il bilancio dei gruppi. Insomma una vera e propria competizione per far vedere  chi è stato il più parsimonioso. Le ricevute della Polverini – tutte avevano detto – , saranno sul sito entro sette giorni, i conti pure. Insomma massima trasparenza come aveva annuciato Mario Brozzi, capogruppo della lista Polverini al Consiglio Regionale. Ma come scrive Fittipaldi su L’Espresso “sul sito non c’è una ricevuta nemmeno a pagarla oro e mancano pure i riferimenti delle spese”.

Nel frattempo in casa Pdl si respira un’aria pesantissima a differenza di quello che il segretario Angelino Alfano vuole far credere in conferenza stampa, ovvero che il popolo della libertà tornerà presto ad essere il primo partito d’Italia. Altro che scissioni. Anzi, precisa l’ex Guardasigilli: “Non c’è la necessità di ammainare la nostra bandiera perchè è una bandiera pulita”.
Insomma come la pubblicità di un detersivo per bucato “più bianco non si può”. Invece di pulizia ne servirebbe eccome. Pulizia morale soprattutto per ridare un minimo di etica politica e istituzionale a certi personaggi che hanno usato il loro ruolo per  fini personali. Lo sporco inizia proprio dai fondi del Pdl. E non è detto che anche in Sicilia si possa presentare una nuova Laziogate visto che la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per accertare le regolarità delle spese dei gruppi consigliari alla regione Sicilia. Per ora non ci sono indagati, ma dall’indagine tuttora in corso potrebbero spuntare nuovi elementi alquanto imbarazzanti per i partiti coinvolti.

D’altra parte come si deduce dal comunicato stampa diffuso dal pidiellino Marco Scotto Lavina Consigliere alla Provincia di Roma, il suo partito non sguazza nella trasparenza. Solo oggi, infatti, partirà l’obbligo di certificazione esterna dei bilanci dei Gruppi del Pdl nelle varie Regioni.

“Aspettiamo con ansia – dice Scotto –  anche un forte rinnovamento della classe dirigente. Non si tratta di un semplice ricambio generazionale perché che ci sono dirigenti nazionali non giovanissimi che lavorano sodo, sono un esempio di rigore ed hanno a cuore solo ed esclusivamente gli interessi del partito”. Insomma sono tutti sicuri che per fare un po’ di piazza pulita sarà sufficiente estirpare coloro che perseguono gli interessi personali e che hanno fatto perdere tanti consensi a questo partito che fa discutere dall’anno della sua nascita, ovvero dal 1994.
Un’impresa davvero titanica, dicono in molti. E proprio oggi il Cavaliere è intervenuto sulla vicenda dopo aver chiamato i suoi fedelissimi a Palazzo Grazioli: “Nessuno può chiamarsi fuori. Tutti i gruppi nel Consiglio regionale del Lazio erano corresponsabili: maggioranza e opposizione”. E poi “Le finanze pubbliche regionali e locali devono subire un esame senza indulgenze, e si deve procedere all’abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli indipendenti che nessuna norma legislativa a tutela dell’indipendenza delle istituzioni può ostacolare”. Peccato che il patron di Mediaset dimentichi che le spese pazze tra maiali e ancelle le avevano fatte i suoi. O meglio le ha organizzate il consigliere De Roamnis, che ora si dice diffamato a causa di una festa che risale a due anni fa. “Chiedetelo a Isabella Rauti” dice, che poi è la mioglie del sindaco Gianni Alemanno.

Intanto stasera  la Polverini ritorna alla trasmissione che lanciò per prima la sua attività vita politica, Ballarò.  Chissà cosa racconterà al pubblico l’ex presidente per ridarsi quella verginità politica perduta nei tempi.
Insomma “mala tempora currunt” nel centro destra.

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