Egitto: è caccia al giornalista straniero

CAIRO – In Egitto i giornalisti stranieri sono stati presi di mira per impedire loro di trasmettere al mondo le immagini delle proteste. 

In questi giorni, in cui l’Egitto sta vivendo ore di tensioni e di insicurezza, si stanno verificando ricorrenti atti intimidatori verso la stampa straniera. Atti compiuti soprattutto dai sostenitori di Mubarak. Un fatto questo che appare come un azione avente lo scopo di ‘oscurare’ agli occhi del mondo quanto avviene nel Paese mediorientale. Nessuno Egitto sembra essere in grado di poter garantire la sicurezza ed il libero esercizio del proprio mestiere ai giornalisti impegnati a documentare la difficile situazione determinatasi dopo il 25 gennaio scorso. Nel Paese è in corso il nono giorno consecutivo di proteste contro il regime del presidente Hosni Mubarak. Gli assalti  a cui stanno sottostando i giornalisti e fotografi stranieri sono mirati in cui gli aggrediti sono privati, nel migliore dei casi, delle loro apparecchiature e dei loro appunti. Assalti che si stanno verificando con sempre più preoccupante frequenza. Il primo episodio eclatante si è registrato lo scorso 28 gennaio quando 4 reporter francesi vennero arrestati e trattenuti dagli agenti della polizia egiziana per poi venire rilasciati solo dietro le forti pressioni del ministro degli Esteri francese, Michele Alliot-Marie. Non si è trattato di un caso isolato in quanto poi, sono seguite innumerevoli denunce di aggressioni, da parte della polizia egiziana, nei confronti di numerosi reporter stranieri della France Presse, della Bbc, di al-Jazeera, al-Arabiya e di altri media internazionali.  Dopo aver oscurato Internet, reso inaccessibili i social network e altri siti on-line e ordinato agli operatori di telefonia mobile di sospendere il servizio. Le autorità egiziane hanno cercato anche di zittire la stampa internazionale.

 

Nei giorni scorsi le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella sede del Cairo di al-Jazeera ordinando di non trasmettere più le immagini delle proteste. Oggi poi, sono stati arrestati con l’accusa di aver violato il coprifuoco imposto dal governo egiziano al Cairo tre giornalisti israeliani mentre seguivano le odierne manifestazioni. Si tratta di due membri di una troupe e un cronista di un sito web arabo-israeliano. I tre sono stati successivamente rilasciati e stanno già rientrando in Israele. Anche un reporter turco, al Cairo per una tv affiliata a Fox News, è stato sequestrato in mattinata e poi, liberato solo dopo alcune ore. Due giornalisti del quotidiano svedese ‘Aftonbladet’ sono stati invece, aggrediti stamani da una folla inferocita in un quartiere del Cairo, e poi, sono stati inspiegabilmente arrestati dalla polizia egiziana. I due sono stati poi, rilasciati. Come spiega lo stesso ‘Aftonbladet’ tra le sue colonne.

 

I due giornalisti, accompagnati da un autista e un interprete, stavano preparando un servizio su come gli egiziani più poveri riescano a trovare da mangiare nonostante i disordini nel Paese minaccino una scarsità di generi alimentari: una piccola folla ha circondato il loro veicolo accusandoli di essere agenti dei servizi segreti israeliani, e solo l’intervento della polizia ha impedito che la situazione degenerasse. Il giornalista belga, Serge Dumont, corrispondente per il Medio Oriente del quotidiano belga ‘Le Soir’, il quotidiano svizzero ‘Le Temps’ e il quotidiano regionale francese ‘La Voix du Nord’ è stato fermato oggi al Cairo. Il giornalista, come riferito dal capo dell’informazione del quotidiano belga, Jurek Kuczkiewicz, è stato molestato mentre stava coprendo una manifestazione pro Mubarak nel quartiere popolare di Choubra, nel centro del Cairo. Secondo Kuczkiewicz, il giornalista è stato poi portato da alcuni uomini in abiti civili in un posto militare dove è stato accusato di spionaggio e malmenato e dove è tuttora trattenuto. Come era stato per i 4 reporter francesi, anche in questo caso, si è mosso direttamente il proprio ministro degli Esteri, Steven Vanackere che ne ha chiesto la liberazione immediata. Nelle ultime ore poi, sono stati numerosi i giornalisti stranieri che sarebbero rimasti coinvolti negli scontri avvenuti in piazza Tahrir, nel centro del Cairo, tra sostenitori e oppositori del presidente egiziano Hosni Mubarak. Contro i giornalisti occidentali si è aperta una vera e propria caccia all’uomo. Chiunque mostrasse tra le mani una telecamera o una macchina fotografia era a rischio. I reporter e fotografi sono stati malmenati e hanno subito violenze e insulti da parte dei manifestanti pro Mubarak. Testimoni hanno raccontato che i reporter della CNN, Anna Stewart e Anderson Cooper con la loro troupe sono stati assaliti da alcuni manifestanti. Poco prima in diretta Cooper aveva riferito di alcuni manifestanti che stavano facendo uso di molotov. Il reporter è stato raggiunto da diversi colpi alla testa e al volto Mentre la BBC ha reso noto che un giornalista straniero non identificato è stato inseguito da persone armate. Un giornalista americana della Cbs,  Katie Couric ha riferito che sono i dimostranti pro Mubarak a mostrarsi ostili verso i giornalisti stranieri. Si riportano anche episodi in cui fotografi e reporter sono stati aggrediti con spray al peperoncino.  Anche un reporter di al Arabiya, Ahmad Bagato, è stato aggredito e picchiato a piazza Tahrir ed ora si trova in ospedale. Mentre un altro, Ahmet Abdalla è stato prima circondato da alcuni uomini a piazza Talaat Harb, non lontano dal cuore delle proteste, e poi e’ stato rapito e portato via. Anche altri giornalisti stranieri sono stati malmenati, così come alcune troupe televisive.
Ci sarebbero anche dei giornalisti italiani.

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