Pasqua, tanti italiani restano a casa: alberghi a rischio chiusura

 ROMA – Pasqua a casa per tantissimi italiani per mancanza di soldi. Alberghi a rischio chiusura.

Si pensi che soltanto 8,2 milioni – più di un milione in meno rispetto al 2012 – dormiranno almeno una notte fuori casa. Un calo evidente che si attesta intorno alla soglia del 14%. Per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, c’è il rischio che l’economia turistica torni ai livelli del dopoguerra. In pochi mesi, migliaia di alberghi rischiano di chiudere. Secondo Bocca, è assolutamente indispensabile che “Governo, Parlamento e sindacati provino a ragionare con le imprese a un piano di emergenza per salvaguardare lavoratori e aziende del settore. I dati previsionali di Pasqua – continua il presidente di Federalberghi – sono l’ennesima conferma di come l’Italia stia vivendo una crisi epocale che rischia di far tornare l’economia turistica ai livelli post bellici”. Bocca sostiene che “la perdita di oltre il 14% di italiani che partiranno per Pasqua e il parallelo decremento del 17% del giro d’affari costituiscono due percentuali senza precedenti per una ricorrenza tanto importante per un Paese cattolico. E non può essere una scusante credere che la Pasqua celebrata a fine marzo possa influire sui consumi turistici – prosegue il presidente di Federalbarghi – in quanto dalla nostra indagine risulta come addirittura il 45,2% di chi dichiara che non farà vacanze (pari ad oltre 23 milioni di connazionali) indichi nei motivi economici tale scelta. A questo punto è indispensabile – conclude Bocca – che Governo, Parlamento e sindacati provino a ragionare con le imprese a un piano di emergenza per salvaguardare i lavoratori e le aziende del settore se non vogliamo che nel giro di pochi mesi alcune migliaia di alberghi e centomila dipendenti cessino la propria attività, privando l’economia nazionale di una delle poche attività in grado da sola di condizionare lo sviluppo del Paese”.

 Pasqua, le mete degli italiani

Tra coloro che andranno in vacanza, circa l’88% resterà in Italia (a fronte del 90% del 2012), mentre il 12% (10% nel 2012) sceglierà l’estero come meta turistica. Il 34%, tra coloro che resteranno in Italia, andrà al mare (37% nel 2012). Il 25,5% (21% nel 2012) sceglierà di visitare città d’arte. Su tutte la capitale Roma che, grazie all’effetto Papa Francesco, tra le città d’arte risulta quella maggiormente presa d’assalto dai visitatori. In leggera decrescita la montagna al 23% (rispetto al 24% del 2012). Per chi invece sceglierà l’estero come meta, spiccano le capitali del vecchio continente: 53,4% rispetto al 65% del 2012. La casa di parenti o amici, con il 28,1% sarà la struttura ricettiva maggiormente preferita dai vacanzieri, seguita dall’albergo che accoglierà il 27,6% delle preferenze. Più indietro la casa di proprietà:15,6%.

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