Cig, presidio di sindacati e lavoratori in piazza Montecitorio. Camusso: risorse da spese militari e grandi patrimoni

 ROMA – Evitare un nuovo dramma sociale trovando adeguate risorse per il lavoro così da scongiurare che oltre 500mila persone si ritrovino nei prossimi mesi senza reddito.

E’ questo l’appello che CGIL, CISL e UIL, riuniti quest’oggi, in un presidio a Piazza Montecitorio, fanno al Governo e al nuovo Parlamento, a poche ore dall’incontro con il ministro del lavoro Elsa Fornero, previsto per le ore 16 nella sede del dicastero in via Veneto. Oggi è stato il giorno della manifestazione unitaria di Roma. Moltissimi i lavoratori che sono scesi in piazza con i sindacati per chiedere subito il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Le risorse per finanziare gli ammortizzatori in deroga stanno per finire e le risorse stanziate dalla legge di stabilità per il 2013 sono insufficienti. Prima del presidio a Montecitorio è arrivato un segnale importante: i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno ricevuto Camusso, Bonanni e Angeletti. Hanno assicurato che gli eventuali provvedimenti sulla cig avranno una corsia preferenziale. Servono 2,7 miliardi per il 2013 – ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso – “il presidente del Senato ci ha assicurato l’attenzione del Parlamento”. Di fronte a questa situazione esplosiva, il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenuta a conclusione del presidio, ha ribadito con forza la necessità di certezze sui finanziamenti della cassa integrazione in deroga per i lavoratori, ma anche per impedire la chiusura delle aziende.

Camusso: serve certezza sui finanziamenti della cig

“Basta balletti sulla cassa in deroga”, ha detto Susanna Camusso. “Serve certezza sui finanziamenti della cassa integrazione per i lavoratori ma anche per le impedire la chiusura delle aziende”. Il ministro Grilli, ha aggiunto, “prima ha detto che le risorse c’erano, gli abbiamo detto allora di stanziarle e ovviamente a quel punto è sparito tutto nel nulla. Ora il ministro del Lavoro rilancia l’allarme: si deve smettere di invocare sempre gli altri, non si trovano mai i soldi quando riguarda il lavoro. Non c’è bisogno di aspettare. Questo governo ha tutti gli strumenti per decidere e per riparare agli errori fatti”, ha esclamato Camusso che ha aggiunto: “sia chiaro ci vogliono più risorse per il lavoro, ma non si devono dividere quelle esistenti”. Nel suo intervento dal palco, Camusso ha lanciato “due idee semplici” per trovare i fondi: “Rinviare le spese militari già programmate e utilizzare quelle risorse per pagare la cassa integrazione e gli esodati. E’ molto facile, basta decidere che si vuole fare”. La seconda proposta è tassare le rendite finanziarie: “E’ giunta l’ora che paghino le rendite, le transazioni finanziarie e i grandi capitali. Anche qui non c’è bisogno di geni né di tempi lunghi – ha spiegato -, ma bisogna uscire dalla logica punitiva nei confronti dei lavoratori. Si deve scegliere il lavoro rispetto alle multinazionali delle armi e ai capitali”. Questi provvedimenti, ha osservato il segretario, “si posso fare in ore, non in mesi”. “Se nelle prossime ore non ci saranno risorse certe, convocheremo rapidamente altri appuntamenti – ha concluso -. Se il problema non si risolve, saremo nelle piazze di tutto il paese per dare ai lavoratori la soluzione che si meritano”. I sindacati hanno chiesto al presidente del Senato il recepimento delle richieste di rifinanziamento sugli ammortizzatori sociali in deroga nel Def. Lo ha detto il segretario generale cislino, Raffaele Bonanni. “Abbiamo appreso che Grasso si impegnerà – ha affermato – penso che il sistema più semplice sia il Def che si approverà nei prossimi giorni. E’ il più sicuro e veloce”.  Se il governo non adotta entro maggio un provvedimento con le risorse per la cig i sindacati porteranno a Roma centinaia di migliaia di persone, perché l’assenza di risposte sulla cassa in deroga è “inaccettabile”. Queste le parole del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che ha annunciato una possibile manifestazione: “Questa partita non può finire in pareggio”.

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