Albano. In piazza contro la truffa dell’inceneritore. Le foto

ALBANO LAZIALE (ROMA) – A pochi giorni dalla messa in discussione dei tre ricorsi presentati contro la costruzione del gassificatore di Albano al Tribunale Amministrativo Regionale, in vista per il 27 Ottobre, il centro dei castelli romani, si è mobilitato in un corteo che passando per Ariccia si è concluso a Genzano.

Cittadini, associazioni, collettivi e il coordinamento contro l’Inceneritore di Albano hanno rinnovato la richiesta corale del commissariamento tecnico della struttura al fine di valutare la differenza che sussiste tra la presentazione di due progetti, di fatto dissimili tra loro. Una prima valutazione di impatto ambientale ha dato esito negativo per un progetto originario che prevedeva raffreddamento ad acqua, poi invece una seconda ipotesi ha riscontrato esito positivo, ma per un impianto raffreddato ad aria. I forti dubbi generati hanno gettato le basi per creare le condizioni in direzione di un consenso proveniente anche dalla parte delle amministrazioni locali.
Dieci sindaci dei comuni che conferiscono nella discarica di Roncigliano, nel quale si chiede la sospensiva cautelare degli effetti dell’Aia del 13 agosto 2009 che ha concluso l’iter autorizzativo, hanno manifestato la volontà di collaborare con il coordinamento, firmando un documento condiviso. Sette di questi, hanno anche appoggiato i ricorsi.

La discarica e il modo in cui viene amministrata, non sono altro che la palese dimostrazione di come i vari amministratori hanno gestito la questione rifiuti nella Regione Lazio.
Inutile sottolineare che il sito di Albano sia causa di ripercussioni sanitarie spesso distorte o tenute nascoste. Un impianto di incenerimento viziato da un iter autorizzativo alterato, non è la soluzione più sagace per la risoluzione del problema. Tra le altre cose sembra che questo sito abbia anche subito un irregolare sollevamento ed ampliamento di svariati metri delle quote di alcuni invasi, e ciò fa supporre che l’operazione sia utile solo per contenere rifiuti di dubbia provenienza/composizione non classificabili come Rifiuti Solidi Urbani.

LA CRONACA
Non ci sta il coordinamento, non ci stanno i tanti movimenti  ambientalisti, parte delle istituzioni e la società civile, che ancora una volta si sono dati appuntamento  per dar  vita ad un corteo contro la realizzazione di uno dei più grandi inceneritori che dovrebbe sorgere a Roncigliano, nell’area del Castelli Romani. Migliaia di persone sono partite dalla piazza centrale di Albano Laziale sfilando fino a Genzano per manifestare la loro contrarietà a questa assurda operazione, camuffata come la panacea di tutti i mali,  ma che di fatto aggraverà ulteriormente una situazione  in questo territorio già gravemente compromesso. Non dimentichiamo, infatti, che parliamo di una zona particolarmente a rischio. Dalle falde idriche, che allo stato attuale presentano una forte concentrazione di arsenico a causa di iuna selvaggia speculazione edilizia, alla qualità dell’aria con il vicino aeroporto di Ciampino, che con il suo traffico pari a 6 milioni di passeggeri all’anno, fa balzare la vendita di farmaci antitumorali per patologie cardio-respiratori ai primi posti della classifica nazionale.

E poi ancora a pochi chilometri l’area di Colleferro nella Valle del Sacco ritenute dagli esperti come una delle aree più inquinate al mondo. Una triangolazione davvero impressionante. Per questo motivo il coordinamento da tre anni si oppone con tutte le forze alla realizzazione di un inceneritore che, come precisano i movimenti, bruceranno solamente il 35% dei rifiuti totali alimentando le discariche e producendo le micidiali nano particelle che finiranno inevitabilmente non solo nei polmoni della popolazione, ma anche nel ciclo alimentare di questa zona a vocazione agricola. E poi ci sono i forti interessi che ruotano attorno all’ inceneritore, per il quale – non va dimenticato – è stato pagato attraverso le bollette dei cittadini attraverso il 7% della bolletta elettrica. Soldi che contrariamente dovevano essere destinate allo studio e all’impiego di energie alternative e rinnovabili. Una vera truffa su cui l’Unione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia.

Galleria fotografica di Fulvio Lo Cicero e Alessandro Ambrosin

 


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