Lavoro. Istat, la disoccupazione giovanile schizza al 38,4%

In cerca di occupazione 635mila under 25

ROMA – Schizza a marzo la disoccupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale al 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a febbraio (era al 37,8%) e di 3,2 punti su base annua. Secondo le stime provvisorie dell’Istat, a marzo, sono in cerca di lavoro 635mila under 25, pari al 10,5% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione giovanile si riporta, così, su livelli altissimi, vicini al massimo storico raggiunto a gennaio (38,6%).
Ma non è tutto. Sempre secondo quanto diffuso dall’Istat a marzo i disoccupati sono 2 milioni e 950 mila. Un dato apparentemente in leggera diminuzione, -0,5% pari a 14mila unità. Una contrazione, come spiega l’Istat, che interessa sia gli uomini, e in misura più lieve, le donne. Ma nel confronto nei dodici mesi la disoccupazione cresce dell’11,2%, pari a + 297mila unità. Cala anche l’occupazione femminile. Le donne a lavoro si riducono di 70mila unità, sempre rispetto a febbraio. L’occupazione maschile cresce invece di 19mila unità.

 

Federconsumatori: “Una situazione allarmante. Il governo intervenga subito”
 
I dati sulla disoccupazione diffusi oggi dall’Istat riaccendono i riflettori su uno dei problemi più gravi del nostro Paese: la vera e propria emergenza lavoro. Il tasso di disoccupazione all’11,5%, addirittura al 38,4% quello giovanile, sono segno dell’estremo malessere vissuto dalle famiglie, costrette a fare i conti con una continua ed inarrestabile caduta del proprio potere di acquisto. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, nel solo biennio 2011-2012, la perdita del potere di acquisto delle famiglie è stata pari al -6,7%.   
Un andamento che costringe gli italiani a modificare, spesso in maniera radicale, le proprie abitudini, con ripercussioni gravi sull’intero sistema economico: si rinuncia sempre di più alle vacanze, si riducono i consumi persino nel settore alimentare, si abbandonano addirittura le cure mediche.
Una situazione che denunciamo da anni e che ormai è divenuta insostenibile per le famiglie e per il Paese.
Per questo è indispensabile che il nuovo Governo, così come annunciato, dia la massima priorità al tema del lavoro, avviando da subito misure di rilancio occupazionale, specialmente a favore dei giovani, quali la ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca, nonché l’allentamento dei patti di stabilità con gli enti locali, per dare possibilità di intervento soprattutto con pratiche di manutenzione, sicurezza ed edilizia.

 

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