Papa Francesco: Non si può seguire Dio e il denaro. Non è comunismo ma Vangelo puro

ROMA – Se ci fosse ancora qualcuno che nutre dubbi sulla figura progressista di Papa Francesco, in questi ultimi due giorni, si sarà ricreduto.

Ormai Francesco ci ha abituati ad exploit di alto livello, soprattutto rispetto alle uscite del suo predecessore, che oltre ad essere integraliste, spesso erano in lingua latina. Insomma il cambio al vertice non passa inosservato agli occhi del mondo. Non a caso le testate più importanti del mondo stamani hanno aperto con le parole del Papa nell’intervista che ha rilasciato al direttore di “Civiltà cattolica”, il “confratello” gesuita Antonio Spadaro: un’intervista a tutto campo, in cui Francesco ha affrontato il suo passato, la formazione gesuitica, la riforma della Chiesa fino alle nozze gay e ai divorziati risposati. Intervista che fa seguito alla lettera inviata a Eugenio Scalfari e firmata semplicemente Francesco in risposto ad un articolo di repubblica.

La Chiesa, per Bergoglio, deve essere capace di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli. E per Francesco bisogna cominciare dal basso: “Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto”. 

Il confessionale non è un luogo di tortura, ma della misericordia

E in merito all’aborto il Papa invita alla misericordia se la cosa “le pesa enormemente” e se “è sinceramente pentita”: “Il confessionale – dice il Papa – non è una sala di tortura, ma il luogo della misericordia nel quale il Signore ci stimola a fare meglio che possiamo. Penso anche alla situazione di una donna che ha avuto alle spalle un matrimonio fallito nel quale ha pure abortito. Poi questa donna si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L’aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita. Vorrebbe andare avanti nella vita cristiana. Che cosa fa il confessore?”, si domanda il Papa. Un riferimento anche al tema della donna nella Chiesa: “Il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. La sfida oggi è proprio questa: riflettere sul posto specifico della donna anche proprio lì dove si esercita l’autorità nei vari ambiti della Chiesa”.

 

Nel corso dell’intervista si parla anche di temi “scottanti” per la Chiesa: dagli omosessuali ai divorziati e alle donne che scelgono di abortire. A proposito dei gay spiega: “Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada, predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita. A Buenos Aires ricevevo lettere di persone omosessuali, che sono feriti sociali perché mi dicono che sentono come la Chiesa li abbia sempre condannati. Ma la Chiesa non vuole fare questo”. 

La via del denaro porta inevitabilmente alla corruzione

E infine il Papa ha continuato a stupire anche ieri sera: “La via del denaro porta inevitabilmente alla corruzione”, ha affermato. “Non si può seguire Dio e il denaro. Questo non è comunismo è Vangelo puro”. Il monito è arrivato da Papa Francesco nel corso della messa celebrata a Santa Marta di cui dà conto la Radio Vaticana. ”Non si può servire Dio e il denaro”, ha ricordato Bergoglio.  C’è qualcosa ”nell’atteggiamento di amore verso il denaro – ha osservato – che ci allontana da Dio. Ci sono tante malattie, tanti peccati, ma Gesù su questo sottolinea tanto: l’avidità del denaro, infatti, è la radice di tutti i mali”. Presi da ”questo desiderio”, ha constatato il Papa, ”alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti”. E con amarezza ha aggiunto: ”E’ tanto il potere del denaro, che ti fa deviare dalla fede, pure”, addirittura ”ti toglie la fede: la indebolisce e tu la perdi!”. 

Dalla vanità alla superbia, all’orgoglio

“Il denaro anche ammala il pensiero, anche ammala la fede e la fa andare per un’altra strada. Queste parole oziose, discussioni inutili” . E va più avanti. “Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno. ‘Io sono cattolico, io vado a Messa, perché quello mi dà un certo status. Sono guardato bene. Ma sotto faccio i miei affari, no? Sono un cultore del denaro’. E qui dice una parola, che la troviamo tanto, tanto frequentemente sui giornali: ‘Uomini corrotti nella mente’. Il denaro corrompe! Non c’è via di uscita”, ha osservato il Pontefice.

Se scegli ”la via del denaro”, ha aggiunto, ”alla fine sarai un corrotto”. Il denaro, ha detto ancora, ”ha questa seduzione di farti scivolare lentamente nella tua perdizione”. Il Papa ha ripetuto: ”Non puoi servire Dio e il denaro’. Non si può: o l’uno o l’altro! Questo non è comunismo, eh! Questo è Vangelo puro! Queste sono le parole di Gesù! Cosa succede col denaro? Il denaro ti offre un certo benessere all’inizio. Va bene, poi ti senti un po’ importante e viene la vanità. Lo abbiamo letto nel Salmo che viene questa vanità. Questa vanità che non serve, ma tu ti senti una persona importante: quella è la vanità. E dalla vanità alla superbia, all’orgoglio. Sono tre scalini: la ricchezza, la vanità e l’orgoglio”.

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