Pdl confuso. Alfaniani tirano il sasso, poi ritirano la mano. I falchi minacciano crisi di governo

Intanto il premier all’Ue  avanza proposte  su immigrazione, telecomunicazioni e ricerca

ROMA – Enrico Letta si presenta alla “ due giorni”, inizio giovedì, del Consiglio europeo forte di una risoluzione approvata dai due rami del Parlamento.. Il premier ha presentato ai deputati e ai senatori le linee guida dell’intervento che pronuncerà Avanzerà proposte perché, dopo la tragedia di Lampedusa, “ l’Europa- dice – se non interviene muore”.  Unione digitale e telecomunicazioni, ricerca e innovazione, controlli bancari gli altri temi che il premier italiano solleverà chiedendo impegni e iniziative del vecchio continente. Il suo intervento è molto atteso, autorevoli esponenti della Ue  hanno affermato che “ le proposte italiani sono anche le nostre”. Bene perché se la Ue non cambia le politiche fino qui seguite, sarà difficile affrontare la< crisi che ancora morde e in Italia si fa sentire pesantemente. Importante il fatto che la maggioranza che sostiene l governo abbia approvato la relazione del premier.  Bene, si dovrebbe dire. Invece non è così. Ogni volta che Letta è atteso a qualche appuntamento europeo o americano o con altri paesi, arrivano le tegole fra capo e collo.Quando si trovava negli Usa, a colloquio con Obama, per convincere il mondo economico Usa ad investire in Italia arrivò Berlusconi con le dimissioni dei ministri e , in massa, dei parlamentari dl.  Ora arriva la turbolenza sta toccando nuovi, stellari vertici. 

Scontro continuo fra colombe, falchi, lealisti e vestali

Il Pdl è in piena confusioni. Votata la fiducia al governo , con il voto  favorevole del Pdl , deciso e annunciato da Berlusconi, al programma enunciato da Letta che  copre un arco di tempo , perlomeno, fino al compimento del semestre  europeo  a guida italiana mangiar  , siamo di nuovo< punto e a capo. Ogni giorno una minaccia da parte del Pdl di crisi. Ogni argomento è buono per creare confusione. I falchi, i lealisti, ora anche le vestali che si riuniscono con la fidanzatina del pregiudicato a mangiar pizze, non perdono occasione pere le loro minacce. Viene eletta Rosy Bindi alla presidenza della Commissione antimafia ? Loro i Pdl non ci stanno e attaccano il Pd  reo di aver  rotto la maggioranza governativa.  La realtà< è che il Pd le ha tentate tutte, aveva rinunciato ad una propria candidatura a favore di una di Scelta civica. Ma il prescelto non aveva avuto il consenso di  tutti gli esponenti di Lista civica che si era divisa bloccando l’elezione della presidenza della importante Commissione. Il rischio era di bloccare questa commissione chissà per quanto tempo, visto anche la crisi dei montiani con le dimissioni del leader. Uno stallo pericoloso.

Ora attaccano il Pd per l’elezione di Rosy Bindi all’Antimafia

Ora il Pdl chiede addirittura a Rosy Bindi di dimettersi , e minaccia di non partecipare mai più ai lavori della Commissione. Un siluro che minaccia lo stesso governo sempre più preso di mira dai falchi e dai lealisti. Sparano a zero contro la legge di Stabilità che , certo, non è il non plus ultra.  Ma a loro di questa legge che va cambiata, facendo tornare concretamente il lavoro al centro dei provvedimento che il Parlamento inizia a discutere. Tanto era pretestuoso<l’attacco dei falchi che il gruppo dei senatori Pdl che aveva messo nero su bianco  la decisione di votare la fiducia al governo quanto i berluscones aveva annunciato voto contrario si è ricompattato  chiedendo la cessazione del tiro al bersaglio contro l’esecutivo. Lupo, Quagliariello, in particolare, lo stesso Alfano avevano ventilato la possibilità di una scissione con la nascita di nuovi gruppi al Senato e alla Camera.  Ma la legge di stabilità per la “banda bassotti” è solo un paravento.  L’obiettivo  vero e quello di contrastare, con ogni mezzo,la decadenza di Berlusconi da senatore.  E’ un fatto politico eccezionale, dicono, non si può permettere che il<capo di un partito che prende milioni di voti sia cacciato dal Parlamento.  Fanno finta di non sapere che è stato condannato alla interdizione dai pubblici uffici e che se ne deve andare comunque.

 

I renziani  non si risparmiano punture di spillo contro il  Pd 

E se la prendono con Lupi che pur esprimendo solidarietà a Berlusconi dice che il voto sulla decadenza non deve influire sul governo. Se la prendono anche con Grasso, il presidente del Senato, che ha ventilato la possibilità di un voto palese. Non si tratta infatti di un voto che riguarda una persona, ma la legge Severino. Anche questo fatto può diventare minaccia di crisi del governo. Gli alfaniani un giorno tirano il sasso, il giorno dopo ritirano la mano.< Mai parlato di scissione, dice il vicepremier e segretario del Pdl. Anche  Quagliariello, Lupi, Lorenzin, Di Girolamo, i ministri, non si tocca il governo affermano, ma siamo per  l’unità. Di più, vogliono costruire un grande partito del centro destra, strizzando l’occhio all’Udc che ha rotto con i montiani. Pranzi e  cene, incontri con il pregiudicato, Alfano vede Fitto che vuole azzerare le cariche convinto di avere la maggioranza  con cui traslocare in Forza Italia. Letta seguirà da Bruxelles le contorsioni del partito alleato. Non solo, anche dal Pd, malgrado le assicurazioni,  non mancano le punture di spillo dei renziani

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