Legge elettorale. Il Porcellum cancellato provoca lo scontro politico

Boldrini: “Parlamento legittimo”. Epifani: “Ora superare il Porcellum”. Alfano (Ncd): “E’ necessario salvaguardare il bipolarismo”

 

 

ROMA – Clima turbolento, velenoso, al vetriolo, quello che si sta vivendo in queste ore in Parlamento, dopo la Sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto cancellato il ‘Porcellum’. Dopo una nottata di riflessioni, tra i primi a prender posizione, per render pan per focaccia al Movimento 5 Stelle, è stata la terza carica dello Stato, Laura Boldrini che ha voluto replicare ad uno dei Deputati ‘nominati’ da Grillo:  “Questa Camera è pienamente legittima e legittimata ad operare”. Il Deputato ‘nominato’ era Angelo Tofalo, il quale aveva detto che i parlamentari non sono più legittimati dopo la sentenza della Consulta sulla legge elettorale. La presidente della Camera Boldrini ha definito “un atto molto grave” la vicenda, mentre i questori hanno aperto una istruttoria sul caso. L’Aula ha poi respinto la richiesta del M5S di convocare immediatamente una conferenza dei capigruppo per calendarizzare la riforma della legge elettorale. Dopo il voto i deputati del M5S hanno abbandonato l’emiciclo in segno di protesta. “Chiediamo la calendarizzazione d’urgenza del Mattarellum per fare una nuova legge elettorale”, ha spiegato il capogruppo M5S Alessio Villarosa uscendo dall’Aula. E su Twitter il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha aggiunto: “Abbiamo appena lasciato l’Aula di Montecitorio. Finché non si calendarizza il Mattarellum. Ovvero si convoca la capigruppo”. E se lo scontro ‘rianima’ l’asfittico movimento grillino, che cerca di sfruttare in tutte le sue articolazioni, la Sentenza della Suprema Corte. Nel dibattito interviene anche il Segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifani: “Era una sentenza attesa, in particolare sul premio di maggioranza. E’ evidente che lì c’era una forzatura, ma era evidente già al momento in cui fu approvata questa legge elettorale.

Questo Porcellum è stato votato da qualcuno, c’è una responsabilità della Lega e di Forza Italia. Noi lavoreremo perché il Porcellum sia superato in avanti, per avere un’equa rappresentanza e una chiara governabilità”. Epifani, sollecitato poi sulle sue aspettative legate alla partecipazione alle ormai imminenti elezioni Primarie per la scelta del nuovo Segretario, Epifani osserva di “non saper trovare una soglia per il successo delle primarie. C’è un calo tendenziale della partecipazione al voto. Faremo alla fine la valutazione precisa di quello che è accaduto. Ci adopereremo affinché vi sia una partecipazione forte. Possiamo avere un buon risultato. Sono abbastanza fiducioso”. E a chi gli chiede di fare un bilancio definitivo della sua esperienza di segretario del partito, Epifani si dice soddisfatto: “Credo di aver fatto il mio lavoro con serietà, scrupolo e dedizione. Sono contento di aver traghettato in una fase difficilissima la barca dei democratici”. Ma oltre ad Epifani, sulla sentenza della Suprema Corte, da registrare l’intervento del Vicepremier, Angelino Alfano che già fissa i paletti per arrivare ad una modifica della legge elettorale: “Mantenere il bipolarismo” e restituire ai cittadini “la possibilità di scegliere il proprio deputato e senatore” questi i “due obiettivi” del Nuovo centrodestra. Per Alfano, “questa sentenza della Corte Costituzionale indirizza con forza verso l’obbligo da parte del Parlamento di restituire al cittadino il diritto di scegliere il deputato e il senatore”. “Non abbiamo aperto al doppio turno – puntualizza poi Alfano – o si sta con la sinistra o con il centro destra noi vogliamo essere il pilastro fondamentale del centro destra italiano”. Sulla durata dell’esecutivo, il ministro dell’Interno ha invece dichiarato che “il governo ha fiato se riesce a fare le cose importanti per l’Italia” e ha rivelato che “stiamo per stipulare al più presto un contratto di governo per il 2014 che metta al centro il taglio della spesa pubblica improduttiva, il taglio dei costi della politica e la diminuzione delle tasse sul lavoro”. Per il vicepremier Alfano tali obiettivi sono “raggiungibili” e “la vita del governo non dipende dalla sentenza della Corte Costituzionale.

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