Kyenge, busta sospetta a Palazzo Chigi. Prosegue la polemica coi leghisti

ROMA – “L’Italia non è un Paese razzista e nessuno nasce razzista”. A dirlo è il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, sulla scia delle polemiche che trovano sfogo in particolar modo nelle pagine del quotidiano La Padania.

“Se nessuno nasce razzista, vuol dire che razzisti lo si diventa, e lo si diventa anche per comportamenti che possono essere errati da parte di chi vuole far passare un messaggio di paura. Non dovremmo aver paura del futuro” dice il ministro Cecile Kyenge che dopo la pubblicazione da parte del quotidiano dei suoi spostamenti sul territorio nazionale, osserva “ad essere minacciata è la democrazia. Credo che questo sia il momento che la politica si svegli per non perdere l’occasione di dire che l’Italia pretende molto di più il rispetto delle persone, delle cariche che rivestono e del messaggio che vogliono infondere”. In giornata si è esposto sull’argomento anche il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini , che respinge ogni accusa di razzismo: “Io non sono razzista. Io non mi rassegno, e difendo prima la mia gente. “Io e la Lega contestiamo la sciura Kyenge non per il colore della pelle, ma per le sue idee pericolose. Immigrazione incontrollata, ius soli, posti nelle aziende e nelle associazioni riservate agli immigrati”. Intanto il quotidiano leghista, oggi ha pubblicato anche gli appuntamenti del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. ‘Qui Cecile Kyenge’ e ‘Qui Flavio Zanonato’ si aggiungono alla rubrica ‘Qui Lega’ dedicata di solito agli appuntamenti di Salvini. Anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni critica Kyenge: “Non capisco perché contestare il ministro sia un atto di razzismo mentre invece contestare il presidente Maroni, come avviene qualche volta, sia un atto di grande democrazia” ha commentato. “Non capisco veramente dove stia il problema – ha aggiunto – perché la sua agenda è sul sito del ministero. Noi contestiamo le proposte assolutamente sbagliate del governo attraverso il ministro Kyenge e se siamo in democrazia questo si può fare”. Ed aggiungere benzina sul fuoco, i leghisti hanno pensato bene di cementare, con un incontro cercato e voluto dal loro neo Segretario Salvini, con la leader dell’ultradestra francese, Marine Le Pen. Una ulteriore accelerazione nel radicalismo del Carroccio con il nuovo corso del Segretario ed europarlamentare, Salvini. In ogni caso la tensione resta alta. In giornata è stata anche recapitata all’ufficio postale di Palazzo Chigi e una busta dalla quale fuoriusciva della polvere, indirizzata proprio al ministro per l’integrazione. Solo un atto intimidatorio ( la polvere era bicarbonato) ma allo stesso tempo un chiaro segnale che c’è qualcosa di marcio nell’intera polemica.  

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