Il capo dello stato pone le mani avanti sulla questione politica Italiana; parla anche del problema nelle carceri e dei marò in India
ROMA – Così il presidente della Repubblica ha ripercorso tutte le vicende politiche italiane agli eurodeputati di Strasburgo, spiegando come la scelta di nominare Mario Monti e Enrico Letta al governo non siano stati, diversamente da come si è sostenuto, una decisione dettata da un suo capriccio, bensì dalle consultazioni: “I governi Monti e Letta non sono stati inventati come per un capriccio del Presidente della Repubblica, ma solo dopo aver condotto le consultazioni con tutti i partiti e da quelle consultazioni mai è uscita un’indicazione di formare il governo diversa dalla decisione che poi ho dovuto assumere” ha inoltre dichiarato che “Le politiche restrittive, con conseguenze gravemente recessive, sono cominciate ben prima dell’arrivo di Monti”
Dopo di che, risposto ha alle provocazioni e richieste di dimissioni della Lega Nord, sostenendo che chiedere le dimissioni è un diritto che non si nega a nessuno, invitando tuttavia gli scettici a trasformarsi in europeisti critici. Nel discorso si è introdotta anche la questione delle carceri, spiegando che se non si avranno risposte dalla Corte dei Diritti umani, dovranno essere accolti tutti i ricorsi dei detenuti e lo Stato italiano sarà condannato a pagare cifre enormi che potrebbero oscillare sulle centinaia di milioni di euro. Per quanto riguarda invece la controversia Indiana per il rilascio dei Marò Italiani, ha detto che la sua posizione è già ben che nota; li ha definiti “fratelli Italiani”, e come tale continua a non perdere occasione per attivarsi con i partner Europei e non, al fine di risolvere il caso al più presto e ricondurli in Patria:
“non erano in India nè a pescare, nè a dare la caccia ai pescatori indiani, erano impegnati in un’operazione internazionale contro la pirateria”.