Emergenza abitativa. L’impegno del Governo per le famiglie italiane

 

ROMA – Il Governo compie un passo in avanti nella gestione della grave emergenza abitativa attualmente vissuta da un numero sempre maggiore di famiglie italiane e lo fa attraverso la legge n°80 del 23 maggio 2014, entrata in vigore alla fine del mese scorso. 

Un provvedimento necessario, che non poteva più essere rimandato, soprattutto in un momento così delicato vissuto dal nostro Paese con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa e una situazione economica generale che nulla di buono lascia sperare.

Anche i dati relativi al numero di persone che perdono il lavoro sono tutt’altro che incoraggianti tanto più che i frequenti licenziamenti sono uno dei principali motivi per i quali le famiglie italiane si trovano a vivere il dramma dello sfratto.  

La legge n°80 è il risultato della conversione del decreto sulle emergenze abitative, meglio conosciuto con il nome di Piano Casa (il cui testo sintetico si può scaricare da qui), elaborato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, esponente di NCD, e prevede la mobilitazione di due miliardi di euro per aiutare le famiglie che, a causa della crisi economica ma non solo, si trovano a vivere nella paura di perdere da un momento all’altro la propria abitazione. 

Il provvedimento riguarda una serie di misure volte ad aiutare le famiglie che rischiano lo sfratto per morosità incolpevole; agevolazioni fiscali per supportare il mercato degli affitti; il rilancio del social housing per aumentare l’offerta di alloggi sociali e renderli riscattabili dopo sette anni di locazione; misure volte a rilanciare il mercato delle costruzioni e a combattere il fenomeno dell’abusivismo abitativo con la conseguente riaffermazione del diritto di chi si vede occupare illegittimamente la propria casa. 

Tra gli interventi del governo in materia è previsto a questo proposito l’incremento del budget destinato al Fondo sull’affitto e al Fondo in supporto degli inquilini morosi incolpevoli oltre allo stanziamento di centinaia di milioni di euro in favore dell’edilizia popolare, del recupero degli alloggi inagibili e del social housing.  In Italia, il primo dei problemi alla base dell’emergenza abitativa è relativo agli sfratti dovuti a morosità incolpevole, come rilevano i dati del ministero dell’Interno. Negli ultimi cinque anni, infatti, il numero di famiglie costrette ad abbandonare la propria casa a causa della sopraggiunta impossibilità di pagare l’affitto è aumentato sensibilmente. In questo breve arco temporale, dei totali 332.169 sfratti applicati, ben 288.934 sono stati per morosità e quelli che hanno richiesto l’intervento dell’Ufficiale giudiziario raggiungono quota 145.208.

L’ostacolo da superare, ora, è quello relativo ai tempi di stanziamento ed erogazione degli aiuti alle famiglie bisognose, visto che il tempo richiesto in materia dalla burocrazia italiana è troppo lungo, di poco inferiore ai due anni, durante i quali (fanno notare i sindacati degli inquilini) le famiglie in attesa rischiano comunque i perdere la propria abitazione.

 

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