Immigrati. Ue boccia il governo degli inetti. Maroni furioso: “Fuori dall’Europa”

BRUXELLES – L’Europa boccia l’Italia e le proposte leghiste di soggiorno temporaneo per gli immigrati tunisini. E il ministro degli interni Roberto Maroni non trova di meglio che minacciare l’uscita dell’Italia dal contesto europeo. Una reazione incredibile, nel più puro stile delle camicie verdi.

Secondo la commissaria per gli affari interni Cecilia Malmstrom “la maggioranza dei Paesi ritiene che la direttiva può essere utilizzata ma che non siamo ancora al punto di farlo”. Il governo dell’Unione, in altri termini, non crede che ci sia una pressione tale alle frontiere per attivare il contenuto della direttiva 55/2001 tanto invocata dal governo italiano.

LO SCHIAFFO EUROPEO ALLA LEGA. La decisione europea è evidentemente ispirata dai proclami del governo berlusconiano-bossiano che, ai primi arrivi degli immigrati, aveva fatto chiaramente comprendere la sua intenzione di “scaricare” la patata bollente sull’Europa. D’altronde, la posizione dei leghisti in merito all’enorme problema dell’immigrazione l’ha riassunta Umberto Bossi: “Fora i ball” e forse qualcuno deve aver tradotto a Bruxelles la raffinata frase del capo assoluto dei “lumbard”.

LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DI MARONI. I leader della Lega ci hanno abituato a tutto ma la minaccia di uscire dall’Europa ancora non l’avevamo sentita. Eppure è stata proprio questa la reazione di un furibondo ministro degli interni italiano: “mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell’Unione europea”. Una dichiarazione irresponsabile, che potrebbe produrre altri notevoli danni all’immagine dell’Italia (uno dei Paesi fondatori della Comunità Europea nel marzo del 1957).

LE REAZIONI. Il capogruppo dei democratici al Parlamento europeo David Sassoli stigmatizza la dichiarazione del ministro italiano: “Dopo la bella performance in Europa, il ministro Maroni faccia la cortesia, torni in Italia e si dimetta”. Il presidente di Sel e governatore pugliese Nichi Vendola afferma: “Il ministro dell’Interno ha appena fatto una dichiarazione degna del peggior estremismo della destra antieuropeista che circola in questo continente”, aggiungendo che “oggi si litiga sulla gestione di un’emergenza umanitaria che non c’è, perchè se 16-17 mila tunisini sono per l’Europa un’emergenza umanitaria vuol dire che il Vecchio Continente è diventato un continente vecchio”. Anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa si dice stupito delle dichiarazioni di Maroni: “Mi sembra che nel governo qualcuno stia perdendo la testa. Se la situazione non fosse terribilmente seria ci sarebbe veramente da sorridere per l’improvvisazione e il dilettantismo che stanno mostrando anche persone come il ministro Maroni”. Felice Bellisario, presidente dei senatori dipietristi, afferma: “Oggi si chiede che senso abbia stare in Europa, io mi chiedo, piuttosto, che senso abbia avere un ministro dell’interno come Maroni che non risolve i problemi”. Aggiunge Leoluca Orlando, portavoce dell’Idv: “Dopo le irresponsabili affermazioni del presidente Berlusconi in Italia, giunge da Bruxelles la dichiarazione del ministro Maroni che ipotizza la rottura e l’uscita del nostro Paese dall’Unione Europea. È la prima volta, nella storia della Repubblica, che esponenti del governo annunciano l’interruzione del processo d’integrazione che ha visto il protagonismo italiano, sin dagli anni del presidente De Gasperi e del ministro Martino. La presenza dell’Italia nell’Ue non è nella privata disponibilità di Berlusconi e di Maroni. Il governo chiarisca immediatamente in Parlamento il proprio atteggiamento e smetta di assumere un comportamento eversivo, che produce il definitivo isolamento internazionale del nostro Paese”

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